giovedì 11 aprile 2024

9 maggio la Giornata dell’Europa

 

Il 9 maggio ricorre  la Giornata dell’Europa, per ricordare l’anniversario della Dichiarazione Schuman e riaffermare i valori di pace e democrazia. Grandi eventi, incontri con le scuole, momenti di riflessione, in tutti e 27 i Paesi membri   

 




 

Il 9 maggio 1950 il ministro degli esteri francese Robert Schuman si presentò davanti alle telecamere, per una dichiarazione che avrebbe segnato la storia: la proposta di un nuovo organismo che promuovesse la cooperazione politica tra i Paesi europei, per aprire una stagione di pace e benessere. È l’avvio del processo di integrazione europea, che ha condotto alla nascita dell’Unione europea come la conosciamo oggi.

In Italia, le istituzioni europee, @pe_italia e @europainitalia organizzano tre eventi per rilanciare il forte messaggio della Dichiarazione Schuman.  A Roma,   al nuovo centro "Esperienza Europa - David Sassoli" è stata presentata   la visita virtuale del Parlamento europeo nel Metaverso.

Alle 20 andrà in scena il concerto ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, con le performance artistiche dello GnuQuartet e dell’attore Neri Marcorè: musica e parole per celebrare i valori fondanti dell’Unione europea!

Oggi celebriamo i valori che ci uniscono come europei - diversità, democrazia e solidarietà.

Riflettendo sulle sfide che il nostro continente deve affrontare, ricordiamo i progressi compiuti insieme. Dalla crescita economica alla giustizia sociale, dai diritti umani alla tutela dell'ambiente, abbiamo ottenuto tanto grazie alla cooperazione e alla collaborazione.  

In questa giornata dell'Europa, rinnoviamo il nostro impegno a collaborare per un futuro migliore per tutti gli europei.

Non è finita, in Sicilia il prossimo Sabato  si svolgerà la Session Inaugurale del European Rural Parliament Italy  

https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24773

 

 

 

Tecnico Consulente nella difesa fitosanitaria

 programma del corso per consulenti organizzato dai colleghi di Ragusa, che si svolgerà in modalità FAD.

Qualora qualche tecnico professionista   fosse interessato li contatti al piu presto via whattsapp al seguente numero:
3386464044


Vendemmia verde, le istruzioni operative

NinoSutera

BANDO REGIONALE 2024- DISPOSIZIONI ATTUATIVE


  • Obiettivi della misura: La Vendemmia verde comporta la distruzione totale o l’eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione, riducendo a zero la resa della relativa superficie viticola. La misura concede ai  viticoltori la facoltà di accedere al beneficio del sostegno economico  costituito da un pagamento forfettario per ettaro a fronte della distruzione del raccolto per ripristinare l’equilibrio tra offerta e domanda sul mercato  unionale del vino per prevenire crisi di mercato.
  • Destinatari del bando: Imprenditori agricoli, ai sensi  dell’articolo 2135 c.c., singoli o associati, che conducono  vigneti impiantati con varietà di uve da vino. 
  • Annualità Campagna vitivinicola: 2023/2024
  • Dotazione finanziaria assegnata: € 11 Mln
  • Scadenza per la presentazione delle domande: 26/04/2024

BANDO

L'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura ha approvato le istruzioni operative n. 33/24 relative all'applicazione dell'intervento di Vendemmia verde per la campagna 2023-2024 - Regolamento (Ue) n. 2021/2115 del Consiglio e del Parlamento Europeo del 2 dicembre 2021 di cui all'articolo 58 comma 1 lettera c).

L'applicazione di tale regime è stata definita dal Decreto del Ministero dell'Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste n. 185108 del 30 marzo 2023, che all'articolo 3 comma 1 stabilisce che la "vendemmia verde" consiste nella distruzione, o eliminazione, totale dei grappoli non ancora giunti a maturazione, riducendo a zero la resa dell'intera unità vitata interessata.

 

Possono accedere all'aiuto previsto all'intervento di Vendemmia verde, e fissato dalle regioni seguendo i criteri dettati dal Decreto del Masaf di attivazione dell'intervento per la campagna 2023-2024, le persone fisiche o giuridiche che, avendone l'obbligo, soddisfano nella corrente campagna e nella precedente gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di presentazione della dichiarazione di raccolta delle uve, e che conducono unità vitate che rispettano i seguenti requisiti:

  • sono coltivate con varietà di uve da vino, classificate dalle regioni in conformità all'accordo del 25 luglio 2002 tra il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano;
  • sono in buone condizioni vegetative;
  • sono impiantate da almeno quattro (4) campagne, risultino cioè impiantate entro il 31 luglio 2019;
  • hanno formato oggetto di Dichiarazione di raccolta delle uve nella precedente campagna 2022-2023 e in quella corrente 2023-2024;
  • non ricadano nelle zone vinicole eventualmente escluse dall'intervento da parte delle regioni/P.A. di cui all'articolo 3 comma 4 del Decreto Masaf n. 185108/2023;
  • rientrino nella superficie minima e/o massima ammissibili all'intervento, stabilita dalle regioni/P.A. nelle Dra, nell'ambito della quale insiste l'unita vitata in questione;
  • non hanno beneficiato di un aiuto alla vendemmia verde nella precedente campagna 2022-2023.


Le domande hanno ambito regionale e, pertanto, i produttori che intendono accedere all'aiuto in oggetto devono compilare una domanda per ciascuna regione nel cui territorio sono ubicate le unità vitate interessate. Le domande sono presentate all'Op Agea per le superfici ubicate nelle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano.


Il beneficiario deve presentare la domanda in forma telematica, utilizzando le funzionalità online messe a disposizione dall'Op Agea sul portale Sian.


Il termine ultimo per la presentazione delle domande iniziali e di modifica per la Vendemmia verde per la campagna 2023-2024 è fissato al 26 aprile 2024.


Per informazioni consultare questa pagina web sul sito di Agea. 



mercoledì 10 aprile 2024

Il dialetto Siciliano e la ricetta della Minestra di Tenerumi

                                                   Angela De Michele

Il dialetto Siciliano e la lingua italiana sono nati dal latino medioevale.
Il siciliano è il primo che si espresse come forma d'arte. Una delle porte del duomo di Monreale, quella firmata da Bonanno Pisano (1186), è diviso in quarantadue quadrati (formelle) che riproducono scene bibliche accompagnate da scritte in volgare.
Il grande poeta Dante Alighieri scrisse che

“II volgare siciliano si acquistò fama prima e innanzi agli altri per il fatto che molti poeti indigeni poetavano in siciliano e per il fatto che la corte aveva sede in Sicilia”.

Prima di Dante la poesia era solo quella siciliana.
Egli definì tutta la produzione poetica siciliana col nome di "Scuola Siciliana" e affermò che i primi pionieri in lingua volgare italiana furono proprio i poeti siciliani di questa scuola.
Palermo era la culla della poesia siciliana.
Tra i più famosi poeti di lingua siciliana ricordiamo Cielo D'Alcamo, giullare particolarmente colto di cui si hanno poche notizie che scrisse il celebre componimento "Rosa fresca aulentissima", e Giacomo da Lentini, da molti ritenuto l'inventore del "sonetto" e il caposcuola della lirica siciliana.
La lingua siciliana si espanse anche fino in Toscana dove si formò una corrente di poeti siculo-toscani da cui nacque la scuola del dolce Stil Novo. La loro lingua si affermò come lingua del popolo italiano al contrario del siciliano che fu degradato al ruolo di semplice dialetto regionale.
Ma la conformazione geografica della Sicilia, ha consentito alla lingua siciliana di non subire influenze di confine. Il risultato è l’unicità della lingua siciliana.
Oggi il siciliano è parlato da circa 5 milioni di persone in Sicilia, oltre che da un numero imprecisato di persone emigrate o discendenti da emigrati, in particolare quelle trasferitesi nel corso dei secoli passati negli USA (dove addirittura si è formato il Siculish), in Canada, in Australia, in Argentina, in Belgio, in Germania e nella Francia meridionale.
Il siciliano è oltretutto molto diffuso come lingua familiare e come lingua di dialogo tra amici e… nelle poesie.
Il dialetto siciliano torna in voga di continuo grazie ad autori come Pirandello, Verga, il poeta dialettale Ignazio Buttitta fino ad Andrea Camilleri.

Alunno: “Professù …a mia mi piaci parlari in Sicilianu e no in Italianu cà è na lingua motta” (professore, a casa mi piace parlare in Siciliano e non in Italiano che è una lingua morta).
Professore: “Ti boccio!!!...Comu si rici in Sicilianu?..” (ti boccio… come si dice in Siciliano?)


Per divertirmi un po’ e forse per complicarmi un po’ la vita, voglio descrivere questa ricetta in Siciliano e vi garantisco che non è stato facile.
La minestra di tenerumi è una ricetta tipica siciliana che è possibile gustare soltanto in estate in quanto questa varietà di zucchine, strette e lunghe dal colore verde chiarissimo, producono le foglie dette tenerumi soltanto durante questa stagione. Ci sono cresciuta a Sciacca.
La minestra che viene preparata è una vera bontà!
A questa zuppa di zucchina lunga e foglie di tenerumi si aggiunge del pomodoro fresco saltato in padella con l’aglio detto “pomodoro a picchi pacchi”.
Il formato di pasta che accompagna questa minestra è rigorosamente lo spaghetto spezzato!

Ricetta della MINISTRUNI DI TINNIRUMI
Pigghiati un chilu di tinnirumi, lavatili a duviri e facitili vugghiri dintra ‘na pignata cu l’acqua salata.
A mezza cuttura sculatili e tagghiatili a pizzudda pizzudda.
Dintra un tianu squagghiati cu l’ogghiu d’oliva squagghiati filetti di acciuca salata, mittitici du spigghetti d’agghia sminuzzata, pummarori pilati, Sali e pipi.
O puntu giustu, pigghiati li tinnirumi sminuzzati e jittatili dintralu tianujuncennu n’autru mezzu litru d’acqua o di brodu.
Faciti cociriancora pii cinqu minuti.
A parti priparativi l’attuppateddu o lu spaghettu sminuzzatue, quannu la pasta è quasi cotta, miscatila cu li tinnirumi facennu stari l’ultimu vugghiuni.
Scinniti e mpiattati..
Bonu appititu!


Ricetta della MINESTRA DI TENERUMI
I “tenerumi” sono le foglie ed i germogli della zucchina bianca, sottile e tenera, che si produce in Sicilia ed in particolar modo nel palermitano.
Procuratene 1 Kg, lavateli bene e lessateli in acqua salata. A metà cottura, scolateli e tagliateli a pezzettini.
In un tegame, sciogliete nell’olio d’oliva i filetti di acciuga sotto sale o sott’olio, unite 2 spicchi d’aglio affettati, 500 gr di pomodoro pelato, sale e pepe.
Lasciate cuocere per qualche minuto, poi aggiungete i tenerumi. Diluite tutto con un litro e mezzo di acqua o brodo e continuate la cottura per altri 5 minuti.
A parte avrete lessato la pasta corta che unirete alla minestra, un ultimo bollore e servite caldo.

 

martedì 9 aprile 2024

Ciclo di incontri sull'Agrobiodiversità

Daniela Cascio

 Firenze, 18 aprile 2024 (Risorse Genetiche

 Autoctone Animali) e 

 19 Aprile 2024 (Biodiversità

 microbica di interesse agricolo e alimentare)



 

Agrobiodiversità

La Biodiversità sta alla base della vita sul Pianeta come l'acqua, l'aria e il suolo.
E' stata definita per la prima volta dalla Convenzione FAO di Rio de Janeiro del 1992, come l'insieme della diversità delle forme viventi.

L'Agrobiodiversità o biodiversità di interesse agricolo e alimentare, è la diversità della vita relativa ai sistemi agricoli; pertanto è essenzialmente legata agli agro-ecosistemi, cioè agli ecosistemi naturali modificati dall´uomo con l’introduzione della coltivazione finalizzata alla produzione agricola (v.  Linee guida nazionali DM 12 luglio 2012).

La biodiversità diventa sempre più strumento irrinunciabile di gestione in agricoltura e comprende la diversità delle colture, delle piante erbacee e arboree coltivate e spontanee, degli animali in allevamento e selvatici e dei microorganismi che contribuiscono alla produzione agricola e al mantenimento della fertilità del suolo. La biodiversità riguarda anche la struttura e la  distribuzione di questi componenti all’interno del sistema agricolo, la loro relazione con l’ambiente e con  le risorse genetiche  e con tutte  le buone pratiche che l’agricoltore esercita per raggiungere l’obiettivo di produzione (Vazzana, 2017; Lorenz, 2014; Altieri, 2015).

·  18 aprile:  I risultati finali delle Giornate di studio sulle risorse genetiche autoctone animali a rischio di estinzione;


Anche in diretta streaming all’indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=X7S8JiQUwMI


·  19 aprile: I risultati finali delle Giornate di studio sulla biodiversità microbica di interesse agricolo e alimentare.


 Anche in diretta streaming all’indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=XXYqfZ0uiSA

U Pani cunzatu

                   Giovanna Barna  

..è il ricordo di una tradizione familiare, un tesoro che mi arrivava dal mare "lavorato a mano".



Vengo dal mare... Vengo dalle mattine d'estate sveglia all'alba... presto, molto presto per paura che mio papà non mi svegliasse per portarmi con lui a lavoro. Ero piccola e "femmina"… e la marina non era il posto ideale per una bambina.

Ma io non mi sono mai fatta problemi di questo tipo.

Vengo dall'alba vista spuntare dalla Coda della Volpe, la roccia sotto il belvedere delle terme dove un po' tutti ci fermiamo per godere del panorama del mare durante le belle giornate.

Vengo dalle voci dei marinai che dalla banchina "abbanniavano" (gridavano) la “pezzatura” (dimensione) delle acciughe e il costo. La chiamano asta, ma per me era una gran confusione... gente che urlava per accaparrarsi il pesce.

Una volta comprato, il pesce seguiva una telefonata al "magazzino di salato" (adesso chiamate industria ittico conserviera) e si metteva in moto una macchina organizzativa di non poco conto.

"Li fimmini" (le lavoratrici) che "aspettavano la chiamata" in un batter d'occhio si recavano sul posto di lavoro oppure aspettavano il furgoncino che andasse a prenderle.

Nel frattempo le acciughe arrivavano al magazzino, venivano scaricate e messe subito nelle tinozze con la salamoia in modo che il pesce "ntostava" (si induriva). Il racconto di questo faticoso lavoro, della loro gente e di una tradizione di Sciacca rivive in uno dei progetti di turismo esperienziale.

È la storia di 4 generazioni... partendo dal mio bisnonno Nicolò Barna, che era stata fatto cavaliere del lavoro dal re Vittorio Emanuele il 15 gennaio del 1932, poi mio nonno, mio padre... fino ad arrivare a me.

Racconti che dal mare di Sciacca arrivano lontano... molto lontano.

Le lavoratrici (li fimmini) durante i mesi invernali in cui si procedeva alla sfilettatura delle acciughe già mature per metterle sott'olio, erano solite pranzare con del "pane cunzato", pane condito.

Era un modo gustoso e ingegnoso per risparmiare in tempi di ristrettezza economica. Quindi la lavoratrice comprava solo il pane al mattino prima di andare al lavoro.

Arrivata l'ora "di lintari" (staccare dal lavoro per la pausa pranzo), portava con sé in sala mensa un po' delle acciughe appena lavorate, vi aggiungeva un pochino di olio preso sul posto e un po’ di sale.

Ne usciva una tra le più buone prelibatezze della cucina povera siciliana "u pani cunzatu".

Molte volte le lavoratrici anche se avevano solo quel pezzo di pane erano solite spartirlo con "i salatura" (gli uomini che gestivano il magazzino e il prodotto lavorato).

Perché?

Perché dentro una piccola comunità di "magazzino di salato" non ci si sentiva colleghi ma parte di una famiglia.

GO NITAP







Il NITAP finanziato nell’ambito della Misura 16 del PSR Sicilia 2014-2022 intende offrire un approccio tecnologico (fotonica applicata all'agricoltura protetta) ed ecologico per l'implementazione delle tecniche di produzione sostenibile in serra come “infrastruttura tecnologica abilitante”, e, quale supporto alle innovazioni tecnologiche per il controllo dei processi eco-biologici. Le infrastrutture tecnologiche abilitanti riguardanti il processo e sono: la selezione e manipolazione dello spettro solare (applicazione dei punti quantici)  I nuovi sistemi proattivi di monitoraggio e comunicazione.

La fase sperimentale intende misurare gli effetti – in chiave sistemica – sulle piante - dello spettro solare manipolato, così da valutare il: PAR Adding - miglioramento della frazione dello spettro solare utile alla fotosintesi da frazione spettrale 350-550 nm a frazione 550-750 nanometri NIR blocking – blocco del NIR per evitare l'eccessivo carico termico della serra – frazione spettrale maggiore 750 nm (infrarosso lungo) -  UV shifting blocking – per la lotta biologica tecnologica (lotta agli insetti nocivi)- frazione spettrale > 200 < 400 nm (frazione sensibilità ottica della bemisia tabaci) ogni film possiede soltanto una delle caratteristiche richieste l'applicazione dei film dopati è su base flessibile (supporti mobili azionati dal sistema di supporto alle decisioni)Il sistema di supporto alle decisioni (DSS) e la sensoristica applicata restituiscono le migliori combinazioni delle condizioni di luce ed energia per cicli colturali biologici ottimizzati. 











lunedì 8 aprile 2024

Gli investimenti immateriali nell’Europa rurale. La Sicilia c’è

 NinoSutera

Dipartimento Agricoltura   Unità di Staff

Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell'Innovazione in Agricoltura

 Per l’Italia sono stati selezionati 7 GO di questi due sono siciliani, ammessi alla fase  finale del 

“Pei Agri innovation award”  

  • il 15 aprile 2024   si aprono le votazioni  online
  • LINK

Nella PAC 2023-2027  i progetti dei Gruppi Operativi (OG) continuano a essere uno strumento chiave per l’innovazione e lo scambio di conoscenze.


  Nel database della Commissione europea sono stati segnalati oltre 3 400 progetti.   Si tratta di una pietra miliare da celebrare, ma anche di un risultato da cui imparare e su cui basarsi per il futuro.  Un Gruppo Operativo (GO) del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura (PEI AGRI) è uno strumento per la diffusione delle innovazioni nel settore agroalimentare e forestale che ha l’obiettivo di individuare soluzioni innovative a specifici problemi o di promuovere opportunità per le imprese agricole. La creazione dei GO è stata sostenuta finanziariamente dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali nell’ambito delle sottomisure 16.1 e 16.2 nel periodo di programmazione 2014-2022.
 L'unità di sostegno della rete europea della Pac per lo scambio di innovazione e conoscenza Pei-Agri ha lanciato il “Pei Agri innovation award” con l’obiettivo di valorizzare la grande varietà di progetti innovativi dei Gruppi operativi che hanno lavorato in Europa e i loro risultati.   I premi saranno assegnati a quei progetti eccezionali che hanno sviluppato pratiche, soluzioni, prodotti e processi innovativi.  Il concorso  aperto a tutti i GO che abbiano concluso la loro attività.

La cerimonia di premiazione sarà organizzata come parte integrante della conferenza della rete della PAC dell'UE "Gruppi operativi PE-AGRI: innovazione nella pratica" che si terrà il 7 maggio 2024 a Estoril (Portogallo).


 Per l’Italia sono stati selezionati 7 GO di questi due sono siciliani, ammessi alla fase  finale  

·  INPOSA - Innovazione nel pomodoro e sostenibilità in agricoltura Category Sustainable management of natural resources in farming practices)

· OG FICO Project EBioScart (Category Business models in supply chains)

Un ottimo lavoro di squadra  con la regia  l’Assessorato all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea della Regione Siciliana.  

In Sicilia si preparano due eventi nella  fase finale della programmazione PSR 2014-2022  da  dedicare ai GO il primo organizzato dal CREA a Palermo il prossimo 23 e 24 maggio  e il secondo a Catania il 30 maggio

 Il progetto IN.PO.SA INnovazione nel POmodoro e Sostenibilità in Agricoltura  https://www.progettoinposa.it/ del GO PRIA   si propone, in generale, il miglioramento delle condizioni socio-economiche ed ambientali dei territori interessati dalla coltura dei pomodori in Sicilia. 

Nello specifico, l’iniziativa si basa sui risvolti pratici e sulle applicazioni concrete in campo agricolo ed agroalimentare di una invenzione di cucina molecolare già brevettata dallo Chef Alex Mangano. Lo chef ha sperimentato la lavorazione del pomodoro nella fase dell’invaiatura (appena dorato) creando una nuova salsa, radicalmente diversa per consistenza, colore, gusto e profumo da quella rossa tradizionale.
Grazie al progetto è stato possibile misurare gli importanti effetti economici e ambientali di questa invenzione in agricoltura, ma anche sperimentarne la fattibilità in campo agroalimentare e misurarne le valenze nutrizionali e nutraceutiche.

 L’ammissione alla fase conclusiva del EIP Agri Innovation Awards 2024 afferma con orgoglio Sabrina Leone  Innovation Brokers,   è per noi già da sola una vittoria, nostra ma anche della Sicilia. E’ doveroso ricordare che INPOSA è frutto dell’impegno di tutti i Partner del Gruppo Operativo ma anche della fiducia e del costante supporto tecnico ricevuto dall’Assessorato e dagli uffici periferici a cui va il nostro più caloroso ringraziamento.

Il Progetto  Estrazione di bioprodotti da scarti di Opuntia ficus-indica “Ebioscart” GO FICO, https://www.ebioscart.eu/  volto alla valorizzazione e al riutilizzo dei sottoprodotti e degli scarti delle produzioni siciliane di Opuntia Ficus-indica, anche con l’utilizzo di fonti di energie rinnovabili per una bioeconomia. 

 Il Progetto Ebioscart rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra mondo della ricerca e mondo della produzione finalizzato ad individuare un percorso di valorizzazione della fichidindicoltura siciliana in linea con i principi dell’economia circolare. L’impegno del GO FICO, dichiara Nicoletta Paparone, responsabile del Progetto, ha dimostrato che partendo da uno scarto di lavorazione del frutto fresco è possibile ottenere un succo arricchito e altri bioprodotti ad alto valore aggiunto sul mercato. L’ammissione alla fase conclusiva del EIP Agri Innovation Awards 2024 nella categoria “Business models in food supply chainsè un risultato prestigioso, motivo di grande soddisfazione per il GO FICO e la Sicilia che siamo onorati di rappresentare.

domenica 7 aprile 2024

Indovina chi viene a cena" I temi ambientali sempre più protagonisti

                                                     NinoSutera 

 

La bravissima Sabina Giannini dedica la puntata ai tanti sempliciotti che hanno difeso le lobby della chimica, in questi mesi.

Ebbene ricordare anche, che la Sicilia    fin dai Reg Cee Agroambientali degli inizi degli anni 90 e dopo riaffermato anche con il concetto  del “Born in Sicily” (L.R. 19/2013) che promuove la tutela e la valorizzazione delle risorse genetiche per l’agricoltura e l’alimentazione rappresenta un elemento centrale della Politica Agricola Europea della “Transizione Ecologica” (GREEN NEW DEAL) e della strategia "Dal produttore al consumatore" (FARM TO FORK)  

Nei fatti la Legge che porta la firma di Dario Cartabellotta, all'epoca Assessore all'Agricoltura, ha anticipato quello che in Europa 10 anni dopo hanno attuato con le norme a tutela dell'ambiente del consumatore e del prossimo (oggi sotto attacco da parte di chi ha interessi opposti) 
          Inoltre  la Sicilia   è la Regione italiana con la maggiore superficie di AGRICOLTURA BIOLOGICA con 338.000 ettari.

“Nonostante le evidenze scientifiche, le buone intenzioni della Commissione Europea vengono minate dall’azione delle lobby dell’agrochimica e dell’agricoltura e allevamenti intensivi, che vorrebbero fermare l’iter di approvazione del Regolamento e affossarne gli obiettivi di riduzione”
gennaio 2023

Solo per mera “coincidenza” qualche anno dopo la Presidente della Commissione Europea, è stata costretta a ritirare il regolamento sulla riduzione dei pesticidi in agricoltura e negli allevamenti,(frutto di 4 anni di lavoro minuzioso e ricerche scientifiche approfondite) che taluni sempliciotti sbandierano come la prima grande vittoria della protesta degli agricoltori. Tutti sanno che  era tutto già scritto, le lobby della chimica e dell’agroindustria avevano mentre bisogno degli utili-idioti di turno, attraverso la “protesta” per mettere a segno il colpo "mortale" 

                          VIDEO

Sempre più difficile battersi per la difesa dei temi ambientali perché vanno a toccare grandi interessi, censurati dal mainstream, oscurati perché questi poteri hanno argomenti convincenti. La puntata di “Indovina chi viene a cena” condotta da Sabina Giannini, in onda domenica 7 aprile alle 21.00 su Rai 3 è stata interamente dedicata a chi combatte per tali argomenti.   Della battaglia contro i pesticidi nei meleti di Malles, in alta Val Venosta, che è arrivata in America, dove chi produce il glifosato è obbligato a risarcire chi si ammala. Si racconterà anche la storia di quattro persone che hanno lottato e che hanno ottenuto risultati incredibili combattendo i colossi della chimica, per tutelare i diritti di tutti. In studio, il dottor Franco Berrino, uno dei massimi esperti di nutrizione, ha ampiamente argomentato sui pesticidi (glifosato incluso), che dai campi arrivano direttamente nei nostri piatti.

venerdì 5 aprile 2024

Il cavallo siciliano ottiene il riconoscimento di “razza”

                            ISTITUTO INCREMENTO IPPICO PER LA SICILIA

Il cavallo siciliano ottiene il riconoscimento di “razza”

bagno di folla per la cerimonia di presentazione

 

 

  L’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia ha celebrato   un importante risultato per il mondo allevatoriale siciliano: il cavallo siciliano è ufficialmente una razza a limitata diffusione, riconosciuta dal ministero dell’Agricoltura, sovranità Alimentare e Foreste, con decreto dello scorso 28 febbraio.

Si tratta di un successo made in Sicily, frutto della collaborazione e del gioco di squadra tra diversi “attori”, che hanno messo a sistema le proprie competenze per un successo auspicato e atteso.

«Un riconoscimento importante per la nostra Sicilia - dichiara l’Assessore all’agricoltura, Luca Sammartino - culla di biodiversità e di storia. Il cavallo siciliano che popola la nostra regione da centinaia d’anni è l’emblema della nostra terra crocevia di popoli e culture, contaminazioni che hanno impreziosito il nostro territorio. Preservare e tutelare questa razza autoctona è un modo per custodire la biodiversità e innescare circuiti virtuosi a livello turistico: un traguardo ambizioso che non ci spaventa anzi ci invoglia proseguire su questa strada. Voglio porgere un ringraziamento a chi ha reso possibile tutto questo». «Si tratta di un risultato storico per il mondo degli allevatori, per l’Istituto di Incremento Ippico e per la Regione Siciliana - prosegue il commissario straordinario dell’Istituto Incremento Ippico, Ignazio Mannino - dal quale parte la volontà forte di rilancio di tutte le razze autoctone per potenziare e rendere competitive le razze siciliane in modo che le stesse possano dare il giusto lustro nel mondo delle discipline sportive, dell’allevamento e anche dell’utilizzo sociale dei nostri cavalli che si distinguono anche per il loro equilibrio fisico e mentale. Voglio ringraziare chi ha lavorato per consentirci di centrare questo obiettivo, in particolare il presidente dell’Anareai, Luca Marcora, e il direttore, Matteo Vasini, e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida».

A gestire l’inserimento del cavallo siciliano nel Programma genetico per la conservazione delle razze equine ed asinine italiane a limitata diffusione è l’Anareai (Associazione nazionale allevatori delle razze equine e asinine italiane), presieduta da Luca Marcora, in costante dialogo con l’Aracsi (Associazione regionale allevatori del cavallo siciliano), presieduta da Francesco Russo, e l’Istituto Incremento Ippico diretto da Michelangelo Bentivegna. «Il merito va dato agli allevatori - afferma Bentivegna - cuore pulsante di questo importante riconoscimento, che deve essere un punto di partenza. Finalmente il cavallo siciliano ha una identità ufficialmente riconosciuta, per cui può essere valorizzato e crescere insieme con agli allevatori». Durante la cerimonia di presentazione, in collegamento Stefania Reitano, funzionario Masaf.

La presentazione di questo importante traguardo, davanti a un ampio e attento pubblico, ha permesso di raccontare anche il progetto di “Recupero, Conservazione e Caratterizzazione delle Risorse Genetiche equine ed asinine siciliane”, avviato nel 2022 e ancora in fase di svolgimento, realizzato nell’ambito della misura 10.2.b (Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura) del Piano di Sviluppo Rurale per la Sicilia 2014-2022, che coinvolge, nello specifico, il

Dipartimento  Di3A dell’Università di Catania, con il contributo del prof. Salvatore Bordonaro, responsabile scientifico per la caratterizzazione genetica e il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, nella figura del prof. Alessandro Zumbo, responsabile scientifico per la  caratterizzazione morfologica, nonché le veterinarie Ketty Torrisi, Elina Scollo e Carla Mainenti, responsabili scientifiche del laboratorio di crioconservazione e della Banca del seme, coadiuvate da Benedetto Mancuso e Maria Costanza Grasso.

«Il cavallo siciliano è l’ultimo arrivato tra i tipi genetici autoctoni di equidi che possiedono lo status di razza ad oggi a rischio di estinzione e si aggiunge al cavallo Purosangue Orientale, al cavallo Sanfratellano, all’asino Ragusano e all’asino Pantesco - spiega il responsabile Bordonaro - Manca all’appello ancora l’Asino Grigio Siciliano, di cui il progetto sta curando la caratterizzazione». «Le azioni progettuali - prosegue il prof. Zumbo - mirano ad indagare l'attuale variabilità morfologica e genetica delle razze/popolazioni equine e asinine autoctone siciliane, a studiare il grado di differenziazione intra e fra razza rivelato dai loci nucleari e dagli indicatori morfologici e l'esistenza di eventuale sottostruttura genetica riconoscibile imputabile a linee familiari, e/o a scelte gestionali».

 

 

 

 

 

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