martedì 31 maggio 2022

AGAVE SISALANA

 

Si è svolta la  conferenza online, dal tema "Agave sisalana   prospettive della Ricerca e futuri sviluppi in campo Farmaceutico, Artigianale, Agroindustriale".

Un importante momento di divulgazione scientifica  con la partecipazione di autorevoli relatori in collegamento da diverse parti di Italia,  che  hanno dato vita ad una conferenza multidisciplinare di alto profilo, che ha preso in considerazioni diversi aspetti biotecnologici, fitosanitari, botanici, artigianali ed agroindustriali della pianta di Agave sisalana.

La conferenza è stata  moderata da Sara La Rosa, giornalista e Responsabile alla Comunicazione dell'Ente Parco dei Nebrodi, mentre i saluti istituzionali sono stati del Presidente della Fondazione Mancuso onlus,   Salvatore Mancuso,  del Presidente dell'Ente Parco dei Nebrodi  Domenico Barbuzza, del Sindaco del comune di S.Agata di Militello,   Bruno Mancuso e del Sindaco del Comune di Acquedolci  Alvaro Riolo.

 


    Il Dipartimento all’Agricoltura dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, diretto da Dario Cartabellotta, considerato il crescente interesse verso l’Agave e più in generale verso le fibre vegetali per favorire lo scambio di esperienze e conoscenze, si appresta ad avviare i lavori del Gruppo Tematico “AGAVE” all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura. 

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScC2qd34uSWZ1X7t2WyrOp_b15vLgsd1uACaGK5W4XxSCgigg/viewform

 

La prima parte della conferenza ha preso in considerazione la ricerca sui principi attivi presenti nel succo della foglia dell'Agave sisalana, frazioni di biomolecole standardizzate dalla Aboca S.p.A. ed attualmente utilizzati nella ricerca oncologica per contrastare un tumore aggressivo come l'osteosarcoma, in abbinamento con farmaci chemioterapici.

 La ricerca condotta nei laboratori del Regina Elena di Roma, e nei laboratori del Rizzoli di Bologna è stata illustrata dal prof. Giovanni Blandino, dal dott. Massimo Serra e dal cav. Valentino Mercati Presidente di Aboca S.p.A. che hanno confermato che tra poche settimane sarà avviata la sperimentazione su cavie animali, dopo oltre dieci anni di sperimentazione.

Questa importante ricerca è attualmente finanziata grazie all'interessamento dell'Associazione Aurora Tomaselli, che come ha spiegato da Roma il Presidente Roberto Tomaselli, l'Associazione che porta il nome di Aurora, viene istituita dopo la morte per osteosarcoma, all'età di tredici anni Aurora, e da allora l'Associazione non si è mai fermata, realizzando eventi per raccogliere fondi per portare avanti la ricerca medica sull'Agave sisalana, pianta sulla quale per casualità Aurora si era punta durante un viaggio in Sardegna.

La foglia di Agave sisalana, contiene delle importanti fibre ligneo-cellulosiche, resistenti, utilizzati da sempre dagli abitanti dello Yucatan, infatti la caratteristica della resistenza delle fibre la rende idonea come cordame.

 Interessante è stato l'intervento del Capitano di Vascello Andrea Caporossi, che ha illustrato la mission dello Stabilimento Militare da lui Diretto presso Castellamare di Stabia, ovvero la corderia militare che esiste da duecento anni, un pezzo di storia tutta italiana, che attualmente utilizza d'importazione alcune decine di tonnellate di Sisal proveniente dalle coltivazioni in Madagascar, Tanzania.

Il Comandante ha sottolineato la resistenza della fibra che ottimamente si adatta alle esigenze della marineria militare, infatti lo Stabilimento  realizza pregiato cordame in fibra di Sisal per le Navi Militare scuola come per  l'Amerigo Vespucci o la Palinuro, la corderia può essere contattata dai proprietari di navi storiche per poter farsi realizzare corde in Sisal.

In passato la fibra di Sisal è stata utilizzata oltre che in marineria, anche in agricoltura, nell'artigianato, oggi la si trova nella GDO sotto forma di tiragraffi, guanto per la cosmesi.

 Un importante applicazione o meglio l’utilizzo delle fibre estratte dalla pianta in modo manuale è stato illustrato dall'architetto Grazia Pizzillo, Designer.

 Un'arte che ha messo in pratica oltre venti anni fa, con la realizzazione di lampade, con una struttura in ferro battuto ed avvolte da filigrana di fibre e cellulosa, creando particolari e rilassanti giochi di luce, la Designer Pizzillo si è proposta di mettere all'asta alcune sue creazioni, per raccogliere fondi per aiutare  l'Associazione Aurora Tonaselli, a portare avanti la ricerca sull'Agave sisalana. Questa iniziativa è stata presa in considerazione anche dal prof. Mauro Cappotto, invitando alla realizzazione di eventi a tema presso il museo diffuso di Ficarra, da lui Diretto.

 Per il prof. Cappotto, le Agavi, sono elemento del nostro paesaggio, esprimono forte sicilianità e ruralità, da Ficarra è venuta la messa a disposizione di terreni per eventuali coltivazioni anche sperimentali di Agave sisalana.

Oggi la fibra ricavata dall'Agave sisalana, rappresenta un'importante fibra tessile, che commercialmente ed a livello internazionale prende il nome di Sisal, una fibra tessile sicuramente da rivalutare alla luce anche delle nuove e più stringenti normative sull'uso delle materie plastiche

. Un importante studio è stato messo in evidenza dai ricercatori del CNR di Taranto, infatti l'IRSA con i dottori Petrocelli, Portacci e Cester, hanno dimostrato che sostituendo l'attuale rete in polipropilene per l'allevamento dei mitili (cozze) il risultato finale è stato ottimo, utilizzando la rete realizzata in fibra naturale, vegetale di Sisal.

Un altro ed importante impiego innovativo della Sisal, è quello dei biocompositi, di questa unione della fibra di Agave con matrice polimerica, dove la ricerca è incentrata a sostituire fibre minerali che danno problemi all'ambiente dopo il loro utilizzo,  ne hanno parlato ampiamente il cav. Carmelo Giuffrè Presidente dell'Irritec S.p.A. unitamente all'ing. Erica Rodi responsabile materie prime, durante l'intervento sottolineando l'impegno aziendale, nella continua ricerca e sviluppo di prodotti sempre meno impattanti per l'ambiente agricolo e naturale.

L'Agave sisalana pianta oggi naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo, pur essendo adatta alla coltivazione in terreni marginali, con poche od assenti risorse idriche, senza particolari pratiche agronomiche dal terzo anno in poi dalla messa a dimora, ha bisogno per la sua coltivazione per scopi agroindustriali di autorizzazioni, questo argomento è stato trattato dal dott. Filadelfio Conti Dirigente dell'Osservatorio delle Malattie delle Piante della regione siciliana, tale osservatorio ha il compito anche di monitorare eventuale patogeni che possano arrivare dall'estero e minacciare le colture mediterranee.

L'Agave sisalana è arrivata in Italia, o meglio in Sicilia prima del 1889, come ha spiegato il Direttore dell'Orto botanico di Palermo il prof. Rosario Schicchi, infatti si trovano notizie certe e documentate nei bollettini del regio Orto botanico di Palermo, a firma del prof. Terraciano.

L'Agave sisalana, prima sperimentata all'interno dell'Orto botanico poi impiantata per ricavarne la fibra di Sisal, nell'Isola di Mozia e successivamente ad Acquedolci in provincia di Messina, viene abbandonata definitivamente come coltura da reddito dal 1970, con l’avvento delle fibre industriali (oggi considerati altamente inquinanti)

Un importante documento fotografico è pervenuto agli organizzatori della conferenza dall'Ufficio Cultura del comune di Villasanta (Monza Brianza) cioè la foto dell'Agave sisalana del 1892 custodita  nel fondo fotografico "Camperio" mantenuto attualmente presso la Biblioteca del comune di Villasanta,  foto scattata da Filippo Camperio all'Ortobotanico di Palermo, dove vengono immortalati Il Direttore dell'Ortobotanico prof. Antonino Borzì e l'Ufficiale della Marina e famoso esploratore Manfredo Camperio.

L'intervento del dott. Ignazio Digangi, Direttore dell'Ente Parco dei Nebrodi, e Direttore responsabile del Consorzio della Banca vivente del Germoplasma vegetale con sede ad Ucria, ha messo a disposizione le attrezzature e quanto possibile per un eventuale pre-caratterizzazione di materiale vegetale, proveniente dall'Agave sisalana, creando una rete di ricerca già prospettato nel suo intervento del Direttore dell'Ortobotanico di Palermo prof. Rosario Schicchi.

In conclusione l’intervento di Nino Sutera, Responsabile dell’Osservatorio di Neoruralità dell’Assessorato regionale al’Agricoltura, il quale nel complimentarsi con gli organizzatori e i relatori, ha evidenziato che l’Assessorato metterà a disposizione la Rete regionale del sistema della conoscenza e dell’innovazione in Agricoltura  attraverso l’istituzione del Gruppo Tematico AGAVE

                       Un organizzazione perfetta, considerato anche la qualità e il numero dei relatori in campo, è stata gestita da remoto dal Centro Diurno per l'aggregazione sociale della Fondazione Mancuso a S.Agata di Militello, la regia è stata curata in presenza dal Segretario del Rotaract di S.Agata di Militello Fabio Carollo e con il supporto dell'Ing. Salvatore Mignacca, e dal Segretario Generale Antonino Morabito il coordinamento e l’ottimizzazione è stato curato da  Rosario Paolo Salanitro, Consulente Fitosanitario.

 

Video dell’evento.

https://www.youtube.com/watch?v=UGaGBfPoV_4

lunedì 30 maggio 2022

Tenuta Bastonaca e gli Alberelli di Sicilia

 

Tenuta Bastonaca e gli Alberelli di Sicilia

di 

Gianna Bozzali

Dopo Bastonaca (Vittoria) e Solicchiata sull’Etna, la giovane e dinamica realtà vitivinicola siciliana ha acquistato quasi un ettaro di vigneto a Pantelleria per proseguire il progetto “Alberelli di Sicilia”.

 


                                      È il sistema di allevamento ad alberello il filo conduttore delle scelte enologiche dell’azienda vittoriese Tenuta Bastonaca, scelte legate alle antiche e radicate pratiche agricole ma orientate ad una produzione fresca e moderna dei vini tanto da aver racchiuso nel nome “Alberelli di Sicilia” il personale progetto di recupero di un sistema di impianto delle viti tanto amato dalle antiche popolazioni latine. Oggi sono 18 gli ettari di vigneti dell’azienda fondata nel 2007 da Silvana Raniolo e dal marito Giovanni Calcaterra.

 







L’azienda

Un passato per entrambi intriso dei profumi del vino avendo lavorato lei in una nota azienda del posto e lui, avvocato, nella cantina di famiglia. Un incontro per motivi di lavoro ed è da lì che dialogando proprio di vino nacque la storia di una nuova famiglia. Nel 2007 il desiderio di rendere concreto il sogno di un’azienda propria si realizzò con l’acquisto di diverse particelle di terreno in contrada Bastonaca, nel cuore del territorio del Cerasuolo di Vittoria Classico, nel vittoriese. Ritroviamo qui il Nero d’Avola, il Frappato, il Grillo ma anche un tocco d’innovazione con il Grenache ed il Tannat, in quantitativi questi minori, che si elevano verso l’alto nei tipici “alberelli” crescendo appoggiati alle canne. Una visione di agricoltura naturale, dove non si fa irrigazione, si lavora in biologico, facendo in modo che la terra rossa sia insieme al suo calore l’elemento unico che contraddistinguerà i vini.

 

Vittoria, Etna e Pantelleria

Oggi, come detto, gli ettari sono 18. Ai circa 15 ettari iniziali, cui si aggiunsero alcuni anni fa i due di Solicchiata (nel versante nord dell’Etna) se ne è aggiunto di recente un altro: quello di Pantelleria, in contrada Mueggen. Silvana e Giovanni hanno deciso di puntare anche su Pantelleria perché attratti da un legame antico con l’isoletta trapanese. Il ricordo, sempre vivo, del primo viaggio insieme a Pantelleria, lo stupore per la bellezza delle viti ad alberello che crescono quasi radenti al suolo e la scommessa di continuare a salvaguardare l’antica coltivazione della vite ad alberello, li ha portati all’acquisto di un vigneto di viti centenarie di Zibibbo, vitigno dal carattere eroico capace di crescere tra le ostilità di un terreno aspro e scosceso ma allo stesso tempo unico.

Spetterà ora all’enologo ed agronomo, Benedetto Alessandro, che li segue ormai da diversi anni, tramutare questa loro scommessa in vini seguendo lo stile enologico che contraddistingue l’azienda: vini territoriali ma freschi e moderni, capaci di incontrare anche i gusti dei consumatori più giovani. Lo Zibibbo di Tenuta Bastonaca sarà pronto a partire dalla prossima vendemmia e, grande novità, sarà in una versione secca e non passita.


Gianna Bozzali

Originaria di Vittoria (Ragusa). Una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari e tante esperienze maturate nel mondo della comunicazione enogastronomica, sia in tv, sia grazie alla collaborazione con testate giornalistiche di settore. Giornalista e critico gastronomico, esperto assaggiatore Onav, è da anni PR ed ufficio stampa del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG. Spesso veste anche il ruolo di Docente di comunicazione gastronomica in diversi corsi di settore. Ama narrare le storie più semplici come quelle dei casari, dei contadini e dei vignaioli perché anche il più sconosciuto dei produttori merita di essere “ascoltato”.

 

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