martedì 27 maggio 2014

SorRiso Siculo Parte II Una festa 100% siciliana


Durante la manifestazione Consegna dei riconoscimenti “Custode dell’Identità Territoriale” del percorso GeniusLoci De.Co.

La festa del cibo buono, in omaggio al riso siculo, quello realizzato con i prodotti provenienti dalla nostra   terra, alcuni dei quali sono stati offerti da importanti produttori siciliani, i formaggi   l'olio e i preparati,  le confetture, le marmellate, i legumi e il riso ospite d’onore prodotto dell'Azienda Agrirape di Leonforte.

12 chef, oltre 3000 finger, centinaia di litri di vino e di birra artigianale, oltre 250 partecipanti, questi i risultati di SorRiso Siculo, la festa 100% "Made in Sicilia" dove il protagonista principale è stato il riso siciliano, proveniente da Leonforte, a cui 12 chef giunti da tutta la Sicilia hanno reso omaggio con le loro ricette abbinate ai vini di 9 cantine siciliane che ne hanno esaltato il gusto, serviti da 11 sommelier della Fisar Catania.
La Patedda Muricana e dintorni di Stefano Alfano servito con il Nerello Cappuccio Benanti.
Il Riso con le mandorle gambero di Nassa di Marco Baglieri abbinato al Moscato Planeta.
Il Riso e pomodoro di Peppe Bonsignore accompagnato dal Grillo Tasca d'Almerita.
Il Cappuccino di riso di Peppe Causarano abbinato al Nero d'Avola Gulfi.
Sud Oriente di Dario Di Liberto servito con l'Etna bianco doc Monte Gorna.
Il Riso alla marinara... di Carmelo Floridia degustato con il Pietramarina Benanti.
Il Panino di riso di Ricky Licandro accompagnato dalla Birra Tarì.
La Pappa di riso alla norma di Ciro Pepe servito con il Cerasulo Planeta.
L'Arancino al Nero d'Avola di Paolo Piccione abbinato al Sinà di Vini La favola.
L'Insalata di riso alla catanese di Giancarlo Salerno accompagnata dal Grillo Giasira.
Il Tortino di riso di Massimo Schininà servito con il Moscato Vini La favola
L'Arancino ricotta e piacentino ennese di Rosario Umbriaco abbinato a Nutaru Avide.
Oltre ai vini in abbinamento i presenti hanno potuto degustare i vini della Cantina Terre di Giurfo e le altre etichette della Cantina Giasira.

 Da quest’anno l’evento si   impreziosisce  di un ulteriore tassello, la consegna dei riconoscimenti “Custode dell’Identità Territoriale” del percorso GeniusLoci De.Co.     Il percorso elaborato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor  Onlus, è stato inserito tra gli esempi virtuosi del – Forum Italiano dei Movimenti per la terra e il paesaggio e presentato al Poster Session del Forum Pa   che si è svolto presso il Palazzo dei congressi di Roma
 Nel legame tra l’alimentazione e l’identità, afferma Nino Sutera, il cibo costituisce un’importante cartina al tornasole dei valori, delle tradizioni, dei riti. Il format GeniusLoci De.Co. elaborato della Lurss.Onlus è composto da 10-12 steps tra i quali   “Custodi dell’identità territoriale” i quali sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari. Il nostro obiettivo è accompagnare la valorizzazione dei simboli della nostra terra, il profumo del nostro mare, uniti alle bellezze ambientali.  In questo percorso, chef, gastronauti, giornalisti, sommelier, associazioni, pro-loco, intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Custodi dell’Identità Territoriale.
Un evento, realizzato con la collaborazione di tanti validi elementi, dove, oltre al riso, grande risalto ha avuto la Sicilia in tutto il suo splendore, a dimostrazione che l'unione porta sempre ottimi risultati, come quelli ottenuti da SorRiso Siculo Parte II. La terza festa del riso siciliano potrebbe svolgersi a Leonforte, proprio dove cresce il riso siciliano... 




lunedì 26 maggio 2014

120 ricette "Senza Glutine"

ninosutera


Tra gli eventi collaterali di  SorRisoSiculo di Modica   l'esperienza diretta con la celiachia di Elena Gambuzza, l'autrice del libro Senza Glutine 120 ricette di impasti naturali per tutta la famiglia edito da Blu Edizioni.

Ho avuto modo di incontrare  l’Autrice, che voglio  ringraziare anche  per la dedica nel libro.     


Che accade in una famiglia quando il medico annuncia che Flavio, tre anni, è celiaco? Ce lo racconta la mamma, Elena Gambuzza, siciliana di Vittoria (Ragusa) nel libro "Senza glutine", 120 ricette di impasti naturali per tutta la famiglia. Già nel temine impasti scatta l'interesse per questo testo, perchè è proprio la farina di grano - vietata ai celiaci per il suo contenuto in glutine - a regalare elastici e soffici impasti per pane, pizza e pasta, alla base della nostra buona cucina mediterranea e siciliana. 

La celiachia non è una patologia in espansione, nonostante i tre milioni e mezzo di italiani che ne soffrono, ma sono aumentate le diagnosi e spesso un celiaco non sa di esserlo, attribuendo ad altre cause gli inevitabili malesseri. Esistono in commercio pane, pasta, biscotti,crakers e grissini, fette biscottate e dolci gluten free ma nonostante la complessa lavorazione l'aspetto e la consintenza non sono molto attrattivi. 

Difficile poi accontentare un bambino di tre anni e per non farlo sentire un diverso sia a scuola che in famiglia. Una dieta rigorosa inoltre non esclude il rischio di contaminazione da glutine, specialmente fuori casa, perchè alcuni cereali sono presenti in molti prodotti alimentari, usati nei processi di lavorazione per addensare sughi e creme, per accelerare la stagionatura dei salumi o vengono inseriti in alcuni farmaci come additivi. 

Elena Gambuzza ha cominciato così il suo percorso gastronomico gluten free, testato ogni giorno sui gusti e i suggerimenti di Flavio. Il suo libro, appena presentato a Roma alla X Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, contiene 120 ricette, tutte facilmente realizzabili partendo da farine naturali senza glutine, riso, mais, grano saraceno, ceci, mandorle, maizena e fecola di patate in sostituzione di quella di frumento.Ne risultano piatti equilibrati, in linea con la tradizione mediterranea, con ingredienti gustosi e sani, graditi a tutti, meno trattati di quelli per celiaci disponibili in farmacia e nei supermercati. Studiando consistenze e impasti, ha approntato un ricettario che consente alla sua famiglia di mangiare le stesse cose destinate a Flavio senza per questo rinunciare al sapore, né ai piatti base della cucina italiana: pane, pasta, pizza, torte dolci e salate, stuzzichini, salse dimostrandoci che tutto è possibile. 

Le sue ricette spaziano dagli antipasti ai dolci, senza tralasciare specialità tipiche siciliane come gli arancini e il cuscus. Le semplici istruzioni sulle farine da usare e sulle varianti creative da sperimentare vengono in aiuto a tutti i genitori di bambini celiaci, adeguando l'alimentazione familiare senza perdere il piacere del buon cibo. I consigli non si limitano alla preparazione dei piatti, ma ne raccontano origini e tradizioni.

C'è anche l'attenzione ai rischi della contaminazione ambientale: mai porre il pane gluten free nel cestino di quello normale o mangiare pizza preparata dove viene impastata quella di farina di grano. Permesso anche il classico pizza e birra, con la nuova ottima bionda senza glutine in commercio. La ricetta per un'ottima scaccia (focaccia) ragusana? 100 g di farina di riso, 180 g di acqua, 2 cucchiai di olio di semi (preferibilmente di arachidi),5 g di lievito di birra,un cucchiaino di sale,la punta di un cucchiaino di zucchero.
«Le scacce - scrive Gambuzza - sono la pietanza tipica della mia città. Per noi sono sinonimo di famiglia: nelle belle giornate primaverili ci si riunisce nelle campagne con i forni a legna e si fa tutti insieme scacce e pane. Noi abbiamo l'abitudine di andare in campagna dai miei cognati, che hanno un grande forno a legna che viene arso dagli uomini della famiglia. Le donne e i bambini impastano il pane e le focacce, così anche Flavio ed io creiamo il nostro impasto e inforniamo la nostra focaccia senza glutine».




martedì 13 maggio 2014

SorRisoSiculo, per la valorizzazione dell'identità dei territori

Dopo il successo della prima festa dedicata al riso siciliano, riportato in Sicilia, dopo più di 100 anni di assenza, grazie al desiderio dello chef modicano Carmelo Floridia di realizzare un arancino con ingredienti tutti siciliani e alla determinazione del giovane agronomo leonfortese Angelo Manna, dell'azienda Agrirape, di sperimentare nuove colture, Venerdì 23 maggio, nella splendida cornice di Casa CioMod a Modica, in provincia di Ragusa, torna SorRiso Siculo Parte II.

Una vera e propria festa, dove l'unico protagonista sarà il riso, preparato in maniera originale da tredici grandi chef, provenienti da tutta la Sicilia, che mostreranno, illustreranno e offriranno le loro preparazioni in Finger Food agli ospiti.
Stefano Alfano, chef di Casa CioMod di Modica.
Marco Baglieri, chef del ristorante Crocifisso di Noto.
Giuseppe Bonsignore, chef dell'Oste e il Sacrestano di Licata (Ag).
Onofrio Brucculeri, fino al novembre scorso Executive chef all'Hotel Imperiale di Taormina e al momento freelance.
Giuseppe Causarano, chef della Locanda Gulfi di Chiaramonte Gulfi (Rg).
Dario Di Liberto, chef del Ristorante Il Tocco di Ragusa.
Carmelo Floridia, chef consulente dell'Azienda Lainox e con un progetto in cantiere...
Ricky Licandro, chef della bottega sicula Fud di Catania.
Ciro Pepe, chef del Ristorante La Veranda di Misilmeri (Pa).
Giancarlo Salerno, chef de Il Sale Art Cafè di Catania
Ninni Radicini, chef del Ristorante Fattorie delle Torri di Modica (Rg).
Massimo Schininà, chef del Ristorante Le Magnolie di Modica (Rg).
Rosario Umbriaco, chef della rosticceria Europa di Enna.
Abbinati alle preparazioni degli chef i vini di numerose cantine siciliane e le birre artigianali Tarì che gli ospiti potranno degustare.
Non mancheranno i prodotti legati al territorio siciliano, infatti, parteciperanno alla serata numerosi produttori che esporranno e faranno degustare le loro delizie.
Sarà riproposta l'"Arancino Maraton", grandi quantità di arancini preparati al momento da friggere e far degustare, che vedrà coinvolte le mogli, le fidanzate e le compagne degli chef.
Numerosi gli ospiti della serata, gli stellati siciliani e tanti altri addetti ai lavori, tra cui famosi giornalisti del settore enogastronomico.
Si parlerà anche di celiachia con l'autrice del libro Senza Glutine, Elena Gambuzza.

Durante la serata i tredici chef riceveranno il riconoscimento di "Custodi dell'identità territoriale" da Nino Sutera, Direttore della LURSS (libera università dei saperi e dei sapori) Onlus e promotore   delle De.Co.
Sarà premiato l'alunno vincitore del concorso indetto dall'Istituto Alberghiero di Modica per gli alunni degli Istituti Professionali, coinvolti nel progetto di promozione e divulgazione del riso siciliano.
Le telecamere di Video Regione riprenderanno l'evento, che darà lustro a questo alimento esclusivo e dove non mancheranno sorprese. Si raccomanda pertanto di non perderlo.
L'evento sarà patrocinato dal Consorzio turistico di Modica, l'unica realtà presente in Italia, dove strutture private come alberghi, B&B, ristoranti, cooperative, associazioni culturali, guide turistiche ecc. si sono riunite per valorizzare e promuovere il territorio.
Il consorzio ha preso in grande considerazione l'evento perché come lo stesso vice presidente, dott. Paolo Failla, ha affermato: "Quando ci sono iniziative che coinvolgono le nostre identità, soprattutto di carattere gastronomico, non possiamo trascurarle".
È consigliato prenotare i posti in anticipo perché il numero è limitato.

Per info e prenotazioni   sorrisosiculo2@gmail.com
Breve storia del riso siciliano
In passato il riso in Sicilia era una pianta molto diffusa, soprattutto nella piana di Catania e nella zona di Ribera (Ag). Si sa per certo che il riso è stato introdotto in Europa dagli Arabi passando proprio dalla Sicilia, che fu la primissima zona d'Europa dove fu introdotta la coltivazione del riso e dove conobbe un lungo periodo di prosperità. D'altro canto le zone paludose della Sicilia (come la piana di Catania), fornivano delle condizioni ambientali ottimali allo sviluppo di questa coltivazione. Inoltre il riso è sempre stato un ingrediente principale di molte ricette e piatti tradizionali: arancini, timballo, sartù, crispelle, ecc.
Da lì i Manna hanno iniziato a fare diverse ricerche, a parlare con anziani che hanno ancora dei ricordi di queste coltivazioni, a consultare documenti storici appartenenti a casate nobiliari siciliane e hanno verificato che, in effetti, quella del riso è stata davvero una coltura molto diffusa in Sicilia, almeno fino agli anni '30, abbandonata probabilmente a causa di due eventi particolari: l'unità d'Italia: infatti, in seguito alla riunificazione dello Stato Italiano, probabilmente furono promosse delle iniziative legislative volte a disincentivare le coltivazioni di riso siciliano, a favore delle produzioni del Nord Italia (piemontesi in primis), alle quali ovviamente il riso siciliano faceva "concorrenza";
e l'intervento fascista noto come "la bonifica integrale", che promosse iniziative di bonifica in diverse parti d'Italia (agro pontino, tavoliere delle Puglie e appunto zone paludose della Sicilia), che pose fine alla presenza di quelle paludi e acquitrini presenti in Sicilia, che comportavano diversi problemi di tipo ambientale e sanitario, ma che costituivano un ambiente ideale per la coltivazione del riso.
All'inizio del 2010 la conoscenza con lo chef Carmelo Floridia, ai tempi chef della "Locanda Gulfi" di Chiaramonte Gulfi (Rg), il quale vantava le qualità del riso come alimento e come ingrediente gastronomico e si auspicava che ci fosse in futuro la possibilità di utilizzare, nella sua cucina, riso siciliano.
Nel mese di Giugno 2010 è stato realizzato un piccolissimo campo sperimentale, in collaborazione con la facoltà di Scienze agrarie dell'Università di Catania e nel frattempo sono state effettuate ricerche sulle antiche varietà coltivate in Sicilia. Ma trattandosi di una pianta annuale che non viene più coltivata da diversi decenni, non è stato trovato nulla.
Il 31 maggio 2011 è stato seminato un campo un po' più grande (di circa 2200 mq), che ha prodotto i primi sette quintali di riso qualità arborio.
Oggi la produzione è in crescente aumento e oltre alla qualità arborio viene prodotto anche il riso carnaroli.

sabato 10 maggio 2014

cultura, gastronomia e valore identitario dei territori


Aneddoti e ricette da assaporare,
in un libro di Dario Flaccovio editore  presentato a Castelvetrano  presso l'Istituto Alberghiero


Daniela Vena

Che cos’hanno in comune una poltrona, un gelo di mellone, Maria Carolina regina di Napoli, un vecchio calepino e l’amore per la cucina? Sono alcuni degli elementi portanti di una raccolta di racconti e ricette, scritta a quattro mani da Licia Cardillo Di Prima ed Elvira Romeo, in cui arte culinaria e narrativa si fondono. Il filo conduttore è la sicilianità, espressa tanto nelle storie quanto nelle ricette, ricche di memorie, profumi e suggestioni.

Licia Cardillo Di Prima, proprietaria della Cantina Di Prima, vive a Sambuca di Sicilia. Vincitrice di svariati premi tra cui “Erice”, “Parnaso” e “De Jacobis”, ha anche collaborato con laRepubblica di Palermo e con Il Mediterraneo. Vanta altre pubblicazioni, tra le più importanti: Lapelle di cristallo (Rubbettino) ed Eufrosina (Dario Flaccovio editore).
Elvira Romeo invece vive a Marsala dove, sposata e con figli, svolge l’attività di avvocato. Dalla sua passione per le ricette e la cucina deriva la collaborazione con la rivista La voce di Sambuca.

La nobiltà di una poltrona
Il primo racconto de La poltrona di Maria Carolina e il gelo di mellone (Dario Flaccovio editore),  ha per protagonista un barone e il suo palazzo cinquecentesco. Appartenente alla sua famiglia da tempo immemorabile, l’edificio è incastonato in un quartiere ormai popolato da numerosi extracomunitari verso i quali il barone nutre un profondo odio fino al punto da definire la sua residenza «infernale». Ogni mattina uscendo per strada li incontra, li sente parlare o gridare e il sangue gli bolle in corpo, tanto da desiderarne la sparizione totale e fulminea. Il suo orgoglio, insieme al prestigio di nobiltà, però, gli impediscono di cambiare ubicazione, poiché questo cambiamento testimonierebbe la sua debolezza e, peggio ancora, la sconfitta. Così, ad ogni occasione, il nobile non manca di lamentarsi con la moglie e con i condomini. Prima dell’affollamento degli stranieri la vita del barone scorreva lenta tra inviti e cene durante le quali mostrava il cimelio di famiglia: la poltrona di Maria Carolina, ereditata dalla zia Matilde. Proprio quest’ultima, cuoca provetta, aveva avuto l’onore di ospitare in una delle sue innumerevoli cene, re Ferdinando di Napoli e la regina Maria Carolina. Re Ferdinando, esperto cacciatore e grande estimatore di selvaggina, era stato conquistato dal ragù di cinghiale di zia Matilde, la quale, mentre gli svelava i segreti culinari, esprimeva anche la sua grande carica seduttiva. Intanto la regina si era accomodata su una poltrona che, in seguito, avrebbe preso il suo nome e sarebbe diventata lo stemma della famigliaNella convivialità della serata la regina fu ammaliata dalla bontà del gelo di mellone, che aveva gustato ad occhi chiusi e di cui aveva chiesto una seconda porzione. Nei momenti di rappresentanza o di sconforto il barone guardava la vecchia poltrona con riverenza e l’alone di una macchia, che il gelo di mellone scappato dalla bocca della regina aveva lasciato, gli permetteva di raccontare, per la milionesima volta, quella cena con dovizia di particolari ai suoi ospiti, ai quali, su quella poltrona, non sempre era concesso di sedersi. Oltre alla poltrona, zia Matilde aveva lasciato in eredità alle sole donne di casa un calepino pieno di ricette e segreti per conquistare gli uomini, chiuso da un lucchetto per volontà della stessa zia, perché i segreti venissero tramandati e mai perduti. Il calepino in questione era custodito dalla moglie del barone che lo seguiva e venerava al pari di un vangelo. Un giorno, il povero barone subì un furto, e tra le svariate ricchezze dovette rinunciare all’amata poltrona. Quell’evento tanto funesto e ingiusto gli fece scoprire una verità che sconvolse tutte le sue certezze…
Il terzo racconto ha come protagonisti il sindaco di Palermo, Don Mimì, due vicini di casa e il gallo Napoleone. Durante un giorno d’estate, uno di quelli in cui il sole è rovente, Don Mimì era seduto sulla poltrona di Maria Carolina che aveva comprato da un rigattiere. Come di consueto una pila di lettere copriva la sua scrivania, ne aprì una sventolandosi con la busta, ne lesse alcune righe e poi, come preso da un pesante torpore, chiuse gli occhi. Quella era un’abitudine più che consolidata, tanto che il suo usciere, Nardo, aveva l’ordine quotidiano di non far entrare nessuno nel suo gabinetto. Quel giorno però, la porta dell’ufficio si aprì involontariamente, e un assessore sorprese Don Mimì sonnecchiare. Entrando cominciò a ridere e il sindaco si svegliò di soprassalto. L’assessore lo informò che se avesse voluto mantenere la sua carica avrebbe dovuto leggere, con molta attenzione, la lettera su cui stava dormendo. Il mittente dell’esposto era il professor Pizzo, che si lamentava per il fastidio che Napoleone, il gallo del suo vicino, il dottor Rini, gli procurava. Per risolvere il caso Don Mimì convocò prima il dottor Rini e poi il professor Pizzo. Il racconto assume dei contorni comici e allo stesso tempo paradossali, culminando con l’ordinanza del sindaco, secondo cui Napoleone doveva morire.
Queste sono due delle sei storie che Licia Cardillo Di Prima racconta con uno stile ricco e completo, riuscendo ad esprimere quella bellezza, quella molteplicità di situazioni e quella veracità tipicamente meridionali. La seconda parte del testo invece è composta dalle ricette di Elvira Romeo in cui antipasti, primi, secondi e dolci stuzzicano l’acquolina del lettore.
Anche il più volte citato gelo di mellone trova il suo posto: ottenuto con il succo d’anguria, lo zucchero, l’amido, il cioccolato fondente, i pistacchi e il gelsomino, sembra racchiudere le tradizioni e la cultura siciliana, risultato di più di tredici dominazioni.
L’arte della cucina è un sistema variegato e complesso, una risorsa di grande valore che, tra le sue molteplici qualità, ha anche quella d’influenzare positivamente e in vari modi la quotidianità dell’intera umanità. Il testo, che si legge con facilità e piacere, presenta alla fine alcune pagine vuote dove poter appuntare le proprie ricette, rendendolo ancor più familiare.

Al termine la consegna di riconoscimenti Custode dell'Identità Territoriale del GeniusLoci De.Co. all'Avv Lidia Seidita, all'Avv. Elvira Romeo, alla Prof.ssa Licia Cardillo Di Prima e alla Prof.ssa Carolina Di liberto

con capita tutti i giorni di ricevere una doppia dedica 




Sagra delle Minni di Virgini De.Co. a Sambuca di Sicilia


              Vi è grande attesa per sabato 17 Maggio 2014, alle ore 17, quando sarà inaugurata a Sambuca di Sicilia la quinta edizione della Sagra delle Minni di Virgini. prodotto De.Co.
La Sagra delle Minni di Virgini di Sambuca di Sicilia celebra un particolare dolce della tradizione siciliana che replica la forma del seno con ripieno di crema di latte, scaglie di cioccolato e zuccata, e ricoperto con glassa di zucchero. Attualmente le Minni di Virgini vengono prodotte esclusivamente in alcune pasticcerie di Sambuca.

Il rinomato evento, organizzato dalla Pro loco “L’Araba Fenicia”, in collaborazione con l’associazione Palio dell’Udienza, viene inserito all’interno del cartellone degli eventi della festa della patrona sambucese, Maria Santissima dell’Udienza, realizzati durante la terza settimana di Maggio. La sagra delle Minni di virgini rappresenta, per Sambuca, un importante evento in cui è possibile far conoscere ai visitatori, oltre ai luoghi caratteristici del paese e la caratteristica festa patronale, anche le squisite specialità enogastronomiche.
Spettacoli in piazza e per le vie della città, manifestazioni musicali, cabaret di famosi comici faranno da contorno agli stand in cui i migliori pasticceri del paese esporranno e faranno degustare le loro “minne” migliori. Vi sarà anche il recital di poesie e storie, tutte dedicate alla regina dell’evento, la Minna di Virgini, attraverso cui si racconta della secolare storia di questo dolce, che ha inizio nel convento del “Collegio di Maria” nel lontano 1725 a Sambuca quando, in occasione del matrimonio dei marchesi Beccadelli, suor Virginia di Rocca Menna preparò per la prima volta quello che in seguito sarebbe diventato il tradizionale dolce sambucese.
Tutti i musei del centro storico saranno aperti fino a tarda sera, con la possibilità di fare visite guidate per Sambuca.
Durante la sagra vi sarà anche il momento per un talk show alle ore 20.30, dal titolo “Identità, cultura e tradizione”, condotto dalla giornalista Antonella Giovinco, a cui parteciperanno il Sindaco di Sambuca di Sicilia Leonardo Ciaccio, Giuseppe Pasciuta dell’assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, Giuseppe Bivona della Libera Università Rurale Saper Sapor, Rosa Trapani, che presenterà l’opuscolo “La festa della Madonna dell’Udienza, tra storia, cultura e tradizione”, e Katia Gulotta, che presenterà la creazione di un nuovo packaging per le Minne di Virgini e Nino Sutera
Al termine del talk show, a cura della Libera Università Rurale Saper & Sapor Onlus, saranno conferiti i riconoscimenti di “Custode dell’identità Territoriale” a rappresentanti sambucesi che si sono messi in luce per aver valorizzato il territorio e i suoi prodotti.
Non mancherà infine il tradizionale appuntamento con la Notte Europea dei Musei 2014, a cui parteciperà anche quest’anno la città di Sambuca di Sicilia.
”La sagra delle Minni di Virgini – spiega il presidente della Pro loco, Calogero Guzzardo –rappresenta, per Sambuca, un importante evento in cui è possibile far conoscere ai visitatori, oltre ai luoghi caratteristici del paese, anche le squisite specialità enogastronomiche. La Pro loco anche quest’anno, in collaborazione con il comitato per i festeggiamenti della tradizionale festa della Madonna dell’Udienza, proporrà ai visitatori uno speciale percorso, fatto di gusto, di tradizioni e di storia millenaria. Siamo certi che anche quest’anno i visitatori in fila per la degustazione delle minne di virgini saranno in molti”.
Per Nino Sutera    la De.Co. (Denominazione Comunale), pur non essendo un marchio, rappresenta un riconoscimento strettamente collegato al territorio ed alla sua collettività. Sambuca di Sicilia già Zabut, ha avviato questo percorso con l’intento di valorizzare dal punto di vista culturale, turistico ed economico le eccellenze del suo giacimento eco-eno-gastronomico. Si tratta di un sistema che vuole difendere la produzione locale salvaguardandola della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori.
“Non poteva di certo mancare – aggiunge il dottor Antonino Ciancimino, Presidente pro-tempore dell’associazione  Palio dell’Udienza, ente organizzatore della festa della Madonna - la Sagra delle Minni di Virgini nel contesto della festa più importante e sentita del nostro paese che vede protagonista Maria SS. dell’Udienza, durante la quale le tradizioni culturali, enogastronomiche e territoriali hanno massima visibilità, accompagnate dall’atavica e spontanea ospitalità che contraddistingue i nostri compaesani. Il misticismo e la religiosità della festa permeano tutte le manifestazioni che abbiamo l’onore di ospitare”.
Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 334 757 59 78 o l’email arabafenicia@gmail.com o andare sul sito www.prolocosambuca.it.

Programma della Sagra delle Minni di Virgini
Ore 17:00 -  Piazza della Vittoria
Apertura degli stand: presentazione e degustazione delle Minni di Virgini, prodotto De.Co.
Ore 17:30 Corso Umberto I
Sfilata della Banda Musicale “Gian Matteo Rinaldo”
Ore 18:00 Corso Umberto I
Le antiche serenate notturne, spettacolo di musica folk
Ore 19.30 Corso Umberto I
Notte Europea dei musei 2014, Musei sambucesi aperti fino alle 24.00
Ore 20.30 Piazza della Vittoria
Talk Show “Identità, cultura e tradizione” con Leonardo Ciaccio, Giuseppe Pasciuta,  Giuseppe Bivona, Rosa Trapani, Katia Gulotta,  Nino Sutera  Conduce Antonella Giovinco
Presentazione opuscolo “la festa della Madonna dell’Udienza tra storia cultura e tradizione”
Presentazione del nuovo packaging delle Minni di Virgini.  
Consegna dei riconoscimenti “Custode dell’identità Territoriale” del percorso  Genius Loci De.Co. della Libera Università Rurale Saper & Sapor Onlus
Ore 22:00 Piazza della Vittoria
Cabaret con i “Ridi che ti passa”
Ore 24:00 Piazza Carmine

Spettacolo piromusicale in onore di Maria SS. dell’Udienza

mercoledì 7 maggio 2014

De.Co. - il biscotto del pellegrino

Nella splendida cornice  di Villa Savoia a Monreale   si è svolto l’ evento   
“La valorizzazione dell'identità del territorio attraverso la De.Co. - il biscotto di Monreale”
I lavori moderati dalla Dott.ssa Ivana Calabrese, ha visto la partecipazione del Sindaco della Città, del Dott.Giuseppe  Bivona, dell’Arch Antonella  Italia e del Prof Luigi Parello e  del Dott Nino Sutera,  le conclusioni della Prof.ssa  Alessandra Carrubba

Seminario informativo, rappresenta un punto di non ritorno, e di sensibilizzazione e coinvolgimento sulle De.Co. (Denominazione Comunale) un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, per la valorizzazione e la promozione dell’identità e dell’unicità dei territori.    Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori.
Il percorso sulla De.Co. prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità, che rappresentano la vera componente innovativa, sono Territorio-Tradizioni-Tracciabilità-Trasparenza- Tipicità (Tipicità, intesa come Specificità).
L’obiettivo, riuscire a realizzare una rete dei Città De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare i prodotti nelle loro zone di produzione, secondo la filosofia consolidata, afferma  Ivana Calabrese  animatrice  della Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus.
Per Nino Sutera, le De.Co (Denominazioni Comunali) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli così le spiegava: “ attraverso la De.Co il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità”. Le De.Co rappresentano uno strumento di marketing e di sviluppo del territorio e devono spingere ad invogliare i consumatori ad apprezzare i prodotti  del territorio nel territorio stesso d'origine. Il nostro percorso si articola in 10 steps  da condividere con il territorio e per il territorio.
Veronelli,ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la  via per l'affermazione della qualità. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori.
Il format GeniusLoci De.Co. ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus   è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” presentato in uno dei 16 Session Postere del Forum Pa 2013 di Roma. Non meno importante, il Gal Isc Madonie ha adottato il percorso il primo in Italia, che coinvolge un’area vasta di 33 Comuni.  Poi tante iniziativa divulgative sparse per la Sicilia, traguardate a Expo 2015, la costituzione della FederDe.Co. di Montecchio Maggiore Vicenza e dal riconoscimento del Premio Veronelli 2013 al Comune di Agira per le Cassatelle.  

lunedì 5 maggio 2014

A Brolo Me - Il Festival dello "Stocco"

Durante la manifestazione Consegna dei riconoscimenti “Custode dell’Identità Territoriale” del percorso GeniusLoci De.Co.  
Da venerdì 2 a domenica 4 Maggio a Brolo, è andato  in scena,  il festival dello stoccafisso riservato agli chef professionisti,  l'occasione per scoprire ricette, degustare e conoscere uno dei punti forti della gastronomia dell'isola venuto da tanto lontano. La manifestazione rientra nell'ambito del programma del "Sikania World Championship For Pizza And Food Sicily" che si concluderà l'11 maggio.   
Questi   i componenti della giuria dello "Stocco": Antonio Chemello – Presidente dei Ristoranti del Baccala’ alla Vicentina; Sergio Lanteri Presidente dell’Accademia dello Stoccafisso della Provincia di Imperia; Francesco Corrado – Presidente Associazione Messinese Amici del Pescestocco Nino Sutera – Direttore della Lurss (Libera Università Rurale dei Saperi & dei Sapori) presieduta da Gilberto Graziosi – Segretario Accademia dello stoccafisso allanconitana   
Quest’anno l’evento si è impreziosito di un ulteriore tassello, la consegna dei riconoscimenti “Custode dell’Identità Territoriale” del percorso GeniusLoci De.Co.     Il percorso elaborato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor  Onlus, è stato inserito tra gli esempi virtuosi del – Forum Italiano dei Movimenti per la terra e il paesaggio e presentato al Poster Session del Forum Pa 2013 che si è svolto presso il Palazzo dei congressi di Roma

 Nel legame tra l’alimentazione e l’identità, afferma Nino Sutera, il cibo costituisce un’importante cartina al tornasole dei valori, delle tradizioni, dei riti. Il format GeniusLoci De.Co. elaborato della Lurss.Onlus è composto da 10-12 steps tra i quali   “Custodi dell’identità territoriale” i quali sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari. Il nostro obiettivo è accompagnare la valorizzazione dei simboli della nostra terra, il profumo del nostro mare, uniti alle bellezze ambientali.  In questo percorso, chef, gastronauti, giornalisti, sommelier, associazioni, pro-loco, intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Custodi dell’Identità Territoriale.

venerdì 2 maggio 2014

Al Cuscusu (Trapani 5-11 maggio) evento inaugurale “Una De.Co. per il Cùscusu trapanese”



La valorizzazione dell’identità  del territorio attraverso la De.Co. (Denominazione Comunale)

Una manifestazione   il cui comune denominatore è la valorizzazione delle grandi potenzialità culturali, paesaggistiche e gastronomiche del territorio, “messe a sistema” grazie alla collaborazione fra numerosi enti e associazioni culturali attive, oltre al comune di Trapani e quelli di Erice, Paceco e Favignana.  

Si inizia  Lunedì 5 Maggio  alle ore 17 evento inaugurale - sala Androne palazzo Cavarretta via Torrearsa Trapani      della manifestazione enogastronomica Cùscusu, che si svolgerà a Trapani dal 5 all’11 maggio prossimo, presentazione del percorso  GeniusLoci – De.Co. Percorso di programmazione partecipata per la valorizzazione dell'identità dei territori, elaborato dalla  Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus. che ha l’obiettivo di realizzare una rete dei comuni De.Co. - Denominazione Comunale, per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci. Un percorso condiviso e da condividere con il territorio che molte amministrazioni lungimiranti stanno percorrendo. 
La Denominazione Comunale (De.Co.) impropriamente dette anche Denominazione comunale d’origine, afferma Nino Sutera  è la nuova frontiera sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare l'identità di un territorio legato ad una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità.
L'Impegno della Lurss.Onlus, è  quello di diffondere la cultura e la sensibilità sui prodotti del territorio, lavorare assieme e collaborare a progetti culturali che valorizzino le tipicità, la qualità e l'identità del nostro territorio,  mantenendo ed esaltando  il legame territorio-storia-culture,  in questo le De.Co sono uno strumento prezioso.  Il nostro obiettivo è accompagnare la valorizzazione dei simboli della nostra terra, il profumo del nostro mare, uniti alle bellezze ambientali    In questo percorso , chef, gastronauti, giornalisti, sommelier, associazioni, pro-loco, intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Custodi dell’identità territoriale, Paolo Salerno è stato già insignito del prestigioso riconoscimento

Al seminario parteciperanno  dopo i Saluti del Sindaco Vito Damiano Introduzione Paolo Salerno  Trapani welcome  Interverranno  Giuseppe Bivona, Neoruralità, tra tradizione e innovazione- Nino Sutera GeniusLoci De.Co. da un iniziativa a un metodo,  Giovanni Basciano  AGCI agrital settore agro ittico alimentare

Post in evidenza

C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico

NinoSutera C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico                                               Regione Enogastronomica d’Europa 20...