lunedì 5 novembre 2012

Perché una De.Co.?


Al giorno d’oggi, in un mondo frenetico dove tutto è immediato, dove ognuno di noi è connesso con l’altra parte del globo, i ritmi lenti sembrano essere diventati solo un ricordo e le tradizioni ormai lontane, si avverte il bisogno di riavvicinarsi alle vecchie abitudini, quelle dei nostri nonni. Possiamo quasi affermare che ci troviamo davanti a una sorta di crisi d’identità: tutto è omologato, dal modo di vestire agli oggetti di arredamento, fino ai cibi che compriamo e che portiamo sulle nostre tavole.
Ormai il pezzo unico è diventato un’eccezione, una rarità e qualsiasi cosa sembra essere prodotta in serie.
È proprio in questo momento che avvertiamo maggiormente il bisogno di tornare all’autenticità e alla genuinità: l’oggetto industriale contro quello artigianale, il frutto fuori stagione e coltivato in serra contro quello colto nel campo o acquistato dal con­tadino.
Per tali motivi è diventata un’esigenza impellente l’avvicinarsi alla ricchezza culturale dei luoghi, una ricchezza che affonda le radici in un secolare patrimonio di sapori e tradizioni. Un patrimonio, fatto di riti, tecniche di coltivazione e lavorazione, ricette, prodotti della terra e dell'artigianato, che in alcuni casi, purtroppo, è andato perduto.
Ciò ha innescato, più o meno cosciente­mente, una sorta di nostalgia che porta ad una riscoperta del passato; le DE.CO., non a caso, nascono da queste premesse: la necessità di una rinascita culturale che coinvolge ogni individuo come singolo, ma soprattutto in quanto facente parte di una comunità.
Le DE.CO., infatti, puntano non solo alla valorizzazione della cultura locale, ma anche al forte senso di appartenenza di ciascun abitante al proprio territorio.


Teamwork 2012 / 5


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