martedì 29 novembre 2022

ERP-italy European Rural Parliament Italy

 

Al via i lavori del Parlamento Rurale Europeo Italia




 Che cos’è il Parlamento Rurale Europeo (ERP)?

Una struttura politica, ma non partitica. 'Parlamento rurale' non è una parte formale del governo, né è un parlamento nel senso di un organo legislativo o decisionale. Si tratta di un processo 'bottom-up' di coinvolgimento e dibattito tra il popolo rurale e politici, per consentire una migliore comprensione, politica più efficace e di azione per affrontare le questioni rurali.
Un Parlamento rurale è un processo che fornisce opportunità per le persone con un interesse per le comunità rurali per condividere idee, prendere in considerazione i problemi e le soluzioni. Il Parlamento rurale permette a persone e decisori di lavorare insieme su questioni prioritarie per sviluppare soluzioni nuove e creative. Rafforza la voce delle comunità rurali e li aiuta a influenzare le decisioni che le riguardano. Il suo successo in Europa negli ultimi 20 anni ha ispirato l'avvio di un Parlamento rurale in ogni stato.

Dopo il formale riconoscimento da parte del Parlamento Rurale Europeo (ERP), l’ERP-ITALY sta lavorando per pianificare e organizzare la sessione inaugurale che avrà luogo nella primavera del 2023.

 

Chi può partecipare al Parlamento rurale?

I membri possono essere organismi, istituzioni, organizzazioni pubbliche e private, associazioni, GAL, reti informali, singoli individui, ecc., che hanno a che fare, a vario titolo, con le politiche di sviluppo rurale (es.: agricoltura e agroalimentare, artigianato, cultura, turismo, MPMI, paesaggio rurale, servizi socioeconomici, socioambientali e socioculturali rurali, ecc.), purché non legati da alcuna forma di controllo o dipendenza ad enti governativi. 


Puoi segnalare il tuo interesse ad aderire alla sezione italiana del Parlamento Rurale Europeo compilando il form on-line disponibile
 qui.
 














































 



sabato 12 novembre 2022

Biancavilla Etna Wine Forum


Centrati gli obiettivi di partecipazione e informazione sui valori vitivinicoli del territorio e sull’economia agricola e turistica dell’Etna. Biancavilla intende affermare una sua funzione di coesione e sviluppo, centrato sul vino e le produzioni tipiche di questo versante della ‘Grande Muntagna’. Il Sindaco Antonio Bonanno: “Il Sud-Ovest del vulcano riafferma il suo ruolo nella valorizzazione enologica del territorio. Indispensabile una revisione del perimetro dei nostri territori, includendo vigne e terreni storicamente presenti in questo areale e, ancora oggi, restate escluse”.

https://www.rainews.it/rubriche/tg2week-end/video/2022/10/TG2-Week-End-del-29102022-15dc707d-e641-40a6-a2fd-4ff11aa31165.html 

Catania, 18 Ottobre 2022 - Oltre 2.000 winelover e operatori della ristorazione presenti, 35 aziende partecipanti e contenuti di alto profilo per un grande racconto enologico su Biancavilla e il territorio sud-ovest della DOC Etna. Da sabato 15 a domenica 16, con una appendice lunedì 17 ottobre dedicata alla ristorazione locale, Biancavilla è diventata una piccola capitale del vino di qualità, offrendo una serie di iniziative – tra cui percorsi di visita e degustazioni - che, in questo specifico territorio, non trova precedenti, consegnando ad una comunità di imprenditori agricoli e non solo,  quel laboratorio di idee e di esperienze che il Forum di Biancavilla intende essere: un appuntamento stabile condiviso da tutti gli attori che possono concorrervi (dalle Università al Consorzio di Tutela dell’Etna DOC, alla Camera di Commercio di Catania, ma anche l’I.R.V.O. della Regione Siciliana e l’Assessorato all’Agricoltura) sull’Economia del Vulcano.

 https://www.rainews.it/rubriche/tg2siviaggiare

Un progetto che sposa in pieno l’intenzione di creare un vero e proprio Osservatorio, in grado di raccogliere dati ed analizzarli scientificamente, come previsto nel Programma della DOC Etna. Biancavilla si candida ad esserne la sede, con spirito di servizio e coesione insieme a tutto il territorio dell’Etna e a tutte le sue principali produzioni agricole di tradizione: le arance rosse dell’Etna, il Ficodindia, la frutta tipica come la Mela Cola e la Pera Coscia, ma anche i Pistacchi di Bronte e quanto altro ancora connoti e valorizzi l’agricoltura sulla ‘Grande Muntagna’. Prodotti che varcano stabilmente i confini italiani per raggiungere mercati lontani e che costituiscono la struttura, insieme al turismo, dell’intera economia dell’Etna.

 


Un areale, quello della DOC Etna, di gran pregio, con vigneti e palmenti che raccontano una storia secolare fondata sull’iniziativa di famiglie che, di generazione in generazione, hanno saputo affermare con qualità e rigore produttivo, l’identità enologica del versante sud/sud-ovest del Vulcano: “Siamo la terza porta dell’Etna e punto di riferimento per la viticoltura alle pendici dell’Etna – sottolinea il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno - La prima edizione del Biancavilla Etna Wine Forum ha voluto affermare l’identità di questo straordinario territorio, dando valore ai tanti produttori che hanno deciso di insistere su questo versante”.

 


Importante, inoltre, l’aspetto di proiezione sul marketing e sull’internazionalizzazione grazie al coinvolgimento di Italian Taste Summit con un workshop dal titolo “Export dei vini dell’Etna Doc, declinazioni dei caratteri territoriali e la loro promozione specifica” che ha visto l’intervento di Joanna Miro, CEO di Wine Global Aspect e diversi produttori che hanno partecipato attivamente alla prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum. Sempre nella giornata di Sabato Matteo Gallello ha guidato una storica degustazione verticale di Etna Bianco di Masseria Setteporte e la Master of Wine Susan Hulme ha raccontato le peculiarità di Biancavilla in una apprezzatissima degustazione con dodici etichette rappresentative del territorio. Giornata clou Domenica 16 Ottobre con la presenza di oltre trenta cantine partecipanti, le associazioni del mondo della sommellerie e poi le enoteche, i ristoranti ed i giornalisti della critica enologica nazionale ed internazionale ed un pubblico selezionato di oltre 2.000 persone nella suggestiva cornice di Villa delle Favare con i banchi di assaggio. Nella giornata conclusiva, una mattinata di formazione per i ristoratori locali che hanno potuto incontrare i produttori di Biancavilla nell’ottica di una maggiore sinergia e crescita del territorio nel segmento eno-gastronomico ed eno-turistico.

 https://www.rainews.it/rubriche/tg2eatparade/video/2022/11/Tg2-Eat-Parade-del-11112022-47d1ab1b-d969-4638-871b-364b90c509bc.html

Hanno preso parte alla prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum, l’Associazione Italiana Sommelier, l’Associazione Nazionale Assaggiatori di Vino, le cantine di Biancavilla e dell’Etna (Agata Santangelo, Barone di Villagrande, Cantine di Nessuno, CVA Canicattì, Duca di Salaparuta, Eudes, Feudo Cavaliere, Firriato, Foti Randazzese, Generazione Alessandro, Giovinco, Grottafumata, Le due Tenute, Masseria Setteporte, Murgo, Nicosia, Papale, Pietrardita, Planeta, Podere dell’Etna Segreta, Quinto Arco, Re Ruggero, Serafica Terra di Olio e Vino, Tenuta Boccarossa, Tenuta del Vallone Rosso, Tenuta di Fessina, Tenute Mannino di Plachi, Tenute Orestiadi - La Gelsomina, Terra di Montalto, Terrafusa, Travaglianti), l’associazione DegustEtna e poi l’Enoteca dell’Etna, Racina e l’Istituto Alberghiero IPSSAT Rocco Chinnici.

venerdì 11 novembre 2022

la Sicilia sul podio del Merano Wine Festival

 


 

Vino e territorio protagonisti in un cortometraggio, la Sicilia sul podio del Merano Wine Festival

Alessia Maranzano 

Raccontare il vino siciliano in modo inusuale e inedito: attraverso l’arte, la bellezza della natura e l’energia del territorio. É quello che ha fatto, nel corso della 31esima edizione del Merano Wine Festival, l’azienda agricola siciliana Di Giovanna, tra le prime a specializzarsi nella produzione di vini biologici. E così è stato presentato dall’azienda siciliana, in occasione della manifestazione altoatesina dello scorso 4 novembre, il cortometraggio “Wine is sunlight” del regista Carlo Guttadauro di Anam Cara. Un modo insuale e inedito per raccontare il prodotto siciliano. Tre i vini premiati da The WineHunter Award: l’Helios Grillo 830 mt DOC Sicilia 2020, il Vurrìa Nerello Mascalese Rosato e Helios Nero d’Avola DOC Sicilia 2019, tra i più importanti vini rossi prodotti dall’azienda.



 

La cantina siciliana produttrice di vini autoctoni e internazionali tra Sambuca di Sicilia (Agrigento) e Contessa Entellina (Palermo). “Sciascia diceva che la Sicilia intera è una dimensione fantastica – afferma Gunther Di Giovanna, che gestisce l’azienda di famiglia, insieme al fratello Klaus -. Come fai a viverci senza immaginazione? E in effetti quello che è capitato a mia moglie, americana di Philadelphia, e a mia mamma tedesca di Heidelberg, la Sicilia conquista. Quando abbiamo girato questo cortometraggio il regista non sapeva quale angolo, del piccolo territorio dove noi ci troviamo, filmare, fotografare, dove realizzare le sue scene. C’era un vero imbarazzo di scelta. La Sicilia è la terra dell’amore, è quell’amore che muove il sole e le altre stelle. Ed è quello che vogliamo mettere nel nostro vino ogni anno quando lo produciamo”.

Gli imprenditori si dicono onorati per aver partecipato al festival del vino “più elegante e prestigioso d’Italia, speriamo sia la prima di tante altre a Merano”. “Non avremmo potuto immaginare un contesto migliore per festeggiare i nostri 25 anni bio”.



                    Vinificata in purezza nel 1988 e affinata sotto il sole di Palermo, ha come filosofia di vita “Il bicchiere è sempre mezzo pieno”. La comunicazione e il marketing sono il suo lavoro, il vino la sua passione più grande. Dopo essersi laureata in Comunicazione d’impresa, ha conseguito il Master di II livello in ‘Manager delle aziende del settore vitivinicolo’ presso UniPa e un Master specialistico in ‘Hospitality & wine experience’. E’ anche sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier e ha ottenuto la certificazione WSET Level 2 Award in Wines. Infine, è socio dell’Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli di Unione Italiana Vini.



 (Alessia Maranzano)

Consorzio di tutela del Cerasuolo di Vittoria

 

  grappa e cioccolato per tutti i gusti

Gianna Bozzali

Una degustazione pensata per gli appassionati di grappa che ricercano nuove prospettive e abbinamenti di gusto. Un percorso dedicato alla provincia iblea che vedrà protagonista il cioccolato fondente e una selezione di grappe di cantine aderenti al Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria, distillate artigianalmente. L’appuntamento è per domani 12 novembre alle 18 nella tensostruttura presente all’interno di Nuova Emaia Città e si inserisce nel programma della 55esima Campionaria d’autunno. Ad organizzarla è l’Anag, l’Associazione nazionale assaggiatori di grappa.

Le aziende Avide Vigneti e Cantine di Comiso, MaggioVini di Vittoria, Tenuta Valle delle Ferle di Caltagirone abbineranno i loro distillati con il cioccolato fondente dell’azienda Ciokarrua di Modica. Inoltre, per questo speciale evento, l’azienda Ciokarrua presenterà la sua grappa alla carruba e l’esclusiva novità Grezzopuro: l’inedito cioccolato di Modica IGP-biologico prodotto dalle fave di cacao Colombia, importate e lavorate da Ciokarrua presso il proprio laboratorio di produzione.

Sempre a firma dell’Anag le altre due degustazioni in programma sempre per la giornata di domani 12 novembre: alle 11.30 protagoniste saranno Cantine Paolini, l’azienda Al-Cantàra e le Distillerie Peroni Maddalena. Invece alle 20 si terrà una Masterclass di Grappe della cantina Donnafugata in abbinamento i prodotti della Pasticceria Stracquadaneo di Vittoria. Domenica 13 novembre, infine, si chiuderà alle 18 con la degustazione delle grappe di Cantine Bianchi.



Gianna Bozzali

Originaria di Vittoria (Ragusa). Una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari e tante esperienze maturate nel mondo della comunicazione enogastronomica, sia in tv, sia grazie alla collaborazione con testate giornalistiche di settore. Giornalista e critico gastronomico, esperto assaggiatore Onav, è da anni PR ed ufficio stampa del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG. Spesso veste anche il ruolo di Docente di comunicazione gastronomica in diversi corsi di settore. Ama narrare le storie più semplici come quelle dei casari, dei contadini e dei vignaioli perché anche il più sconosciuto dei produttori merita di essere “ascoltato”.

giovedì 10 novembre 2022

Dal Manifesto della Neoruralità alla sovranità alimentare

 

Uno dei primi lavori del  ERP  European Rural Parliament   https://terra.psrsicilia.it/parlamento-rurale-europeo-litalia-parla-siciliano-ai-lavori-di-kielce/    è stato l’avvio  dell’elaborazione del Manifesto della Neoruralità, che non rappresenta il vangelo, ma un quaderno in work in progres.

A distanza di  dieci  anni,  ritorna di gran moda o se volete di grande attualità, (…sovranità alimentare). L’ Italy Rural Parliament  ha preferito trattare prima  i contenuti, piuttosto che il contenitore, comunque la sostanza in estrema sintesi non cambia, c’è tanta voglia di riposizionare ogni cosa al posto giusto, e di riscrivere una politica agricola, rispettosa dei contadini, dei consumatori e del prossimo.

 


Nel corso degli anni il concetto di «sovranità alimentare» è stato ripreso e diffuso da diverse organizzazioni, non esiste una definizione unanime o trasversalmente condivisa di questo concetto, ma per capire cosa significa può essere utile riferirsi  Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura  

Secondo la FAO  la sovranità alimentare è un modello di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.

La sovranità alimentare punta   a valorizzare le conoscenze tradizionali sulla produzione delle risorse alimentari e la loro trasmissione di generazione in generazione, e promuove l’utilizzo di metodi e mezzi di gestione delle risorse alimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale.

Di sovranità alimentare già nel lontano  1956   Luigi (Gino) Veronelli scriveva “L’agricoltura e il turismo sono le armi migliori per lo sviluppo e l’affermazione della nostra Italia”. Un’idea decisamente controcorrente considerando il pieno boom economico, cioè quel veloce sviluppo industriale che trasformò l’Italia, il suo modo di vivere, le abitudini, anche alimentari, della popolazione e modificò per sempre l’aspetto delle città, del paesaggio, delle campagne. Anni dopo, Veronelli è tornato sull’argomento precisando che “L’agricoltura di qualità e il turismo di qualità sono le armi per lo sviluppo della nostra patria”. Veronelli in questo come in tanti altri temi, è stato un antesignano, un intellettuale a tutto campo, ricco di intuizioni, uno straordinario personaggio ricco di umanità, e di contraddizioni, capace di vedere lontano. I suoi pensieri sul turismo e sull’agricoltura, infatti, hanno del pionieristico se collocati nel contesto storico in cui sono stati enunciati. Ma d’altra parte il suo grande fascino era dovuto al fatto che nella sua vita, non hai mai smesso di essere curioso e attento a cogliere le novità, nel rispetto dell’identità territoriali.

Veronelli,   enologo, gastronomo e scrittore lombardo,   ideò le De.Co., ha rappresentato e rappresenta il rinascimento dell’  ElaioEnoGastronomia  italiana in tutte le sue espressioni, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l’affermazione dei territori, e dei prodotti identitari, una lezione di dedizione, onestà intellettuale, e sana partigianeria che rappresenta   l’antesignano  alla sovranità alimentare

                    Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli.

E’ in questo scenario che 20 anni addietro è stato  ideato il percorso Borghi GeniusLoci De.Co., https://terra.psrsicilia.it/borghi-geniusloci-de-co-legame-fra-uomo-ambiente-clima-e-cultura-produttiva/   un percorso culturale, che mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi.

                  Illuminante, al riguardo, la definizione che   Luigi Veronelli ha dato del “genius loci”: esso è da intendere come “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva.

Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta  un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.

 

Bagheria, Villa San Cataldo, sabato ore 11


 

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