Cinaricoltura siciliana:
innovazione varietale e nuovi processi produttivi promossi dal progetto Val.Ci.Si.
di *Giuseppe Consiglio
Lo scorso venerdì 27 maggio si è tenuta una giornata di campo presso l’azienda Agrisementi Srl capofila del progetto “Val.Ci.Si – Innovazioni di processo e di prodotto per la valorizzazione del patrimonio cinaricolo siciliano”, con l’obiettivo di mostrare i primi risultati delle attività del Gruppo Operativo finanziato nel quadro della misura 16.1 del PSR Sicilia 14/20.
All’evento hanno partecipato il dott. Giuseppe Taglia, dirigente dell’U.O. Ispettorato dell’Agricoltura di Siracusa, il dott. Sebastiano Vecchio, dirigente dell’Osservatorio per le Malattie delle piante di Acireale e il dott. Carlo Amico dirigente del Servizio Fitosanitario Regionale di Siracusa. I lavori sono stati presentati dal prof. Giovanni Mauromicale del Dipartimento di agraria dell’Università di Catania nonché responsabile scientifico del progetto, dal dott. Gaetano Roberto Pesce dell’Università di Catania e da Salvatore Nieli titolare di Agrisementi. L’organizzazione dell’evento è stata curata dal dott. Massimo Caruso e dal dott. Giuseppe Consiglio di EuroDeA, ente responsabile del project management, innovation brokering e comunicazione del progetto.
Dopo
una presentazione dell’iniziativa, i partecipanti hanno raggiunto i campi di
carciofo dell’azienda Agrisementi, visitando i tunnel in cui avviene la
selezione e riproduzione delle varietà di carciofo e le strutture dedite
all’impollinazione. Particolarmente apprezzata dagli intervenuti è stata la
narrazione del prof. Mauromicale, uno dei massimi esperti della cinaricoltura
siciliana, che ha spiegato come il carciofo sia una risorsa preziosissima non
solo per l’agricoltura dell’Isola ma anche per una pluralità di ragione
socioeconomiche ed antropologiche che rendono tale coltura unica ed
imprescindibile per la Sicilia sottolineando come sia proprio la cinaricoltura
siciliana e tutti gli attori che ne fanno parte, ad aver l’onere e l’onore di
dover contribuire all’innovazione dei processi produttivi e alla promozione di
una delle principali eccellenze agricole siciliane.
Al
termine della visita in campo, il gruppo è tornato in azienda dove ha potuto
assistere ad una prova di funzionamento dell’impianto prototipale realizzato nell’ambito
del progetto che permetterà di ridurre notevolmente i tempi di produzione,
riproduzione e selezione delle sementi, un’attività cruciale nel processo di
definizione ed isolamento di nuove varietà siciliane di carciofo.
Il Gruppo Operativo Val.Ci.Si, beneficiario di un contributo di 500 mila euro, guidato dall’azienda capofila Agrisementi Srl di Salvo Nieli, riunisce una compagine partenariale fortemente rappresentativa dei principali attori dell’innovazione nel settore cinaricolo siciliano. Oltre alla già citata capofila Agrisementi, società sementiera dell'estrema punta meridionale della Sicilia che sorge tra Pachino e Portoplao di C.P., si contano infatti ben 5 aziende agricole dislocate nei principali areali dell’isola in cui la coltivazione del carciofo costituisce un asset strategico per il settore agricolo locale: si tratta delle aziende agricole “Bordonaro di Cultraro Corradina”, “Andolina Nicasio” e “Girolamo Vascellaro” e delle società agricole “Carrubba” e “Ciriga”. Ciascuna di questa aziende è impegnata nella realizzazione di campi di prova per l’implementazione di test varietali sotto la guida del “Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente - Di3A dell’Università di Catania”, componente scientifica del progetto. Completano il raggruppamento “EuroDeA”, ente di formazione accreditato alla regione siciliana e società di consulenza per lo sviluppo sostenibile euromediterraneo, “Evergreen Resources”, società di ingegneria, e l’OP “Rossa di Sicilia”.
Sono
quattro gli obiettivi, come di seguito sintetizzati, che il progetto intende
perseguire: la costituzione di varietà siciliane propagate per “seme”, la messa
a punto di un impianto prototipale per la selezione ottica dei “semi” di
carciofo, la definizione di protocolli che permettano un risparmio degli input colturali nella coltivazione del
carciofo ed infine la valutazione della biomassa, residuo di produzione, come
fonte per la produzione di energia. Val.Ci.Si. intendete, in definitiva, promuovere
un ammodernamento della cinaricoltura siciliana, rivolgendosi, direttamente ai
produttori dei 14 mila ettari di carciofeti siciliani.
*Project manager ed innovation
broker G.O. Val.Ci.Si.
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