Dott. Andrea Giovanni Caruso*
Continuano le attività in campo di AgroTrack 2.0. Nelle scorse settimane Il Parco Scientifico e tecnologico della Sicilia (PSTS) attraverso la collaborazione del Prof. Davino e del Dott. Caruso, ha svolto delle analisi in campo presso le aziende partner del progetto al fine di valutare la presenza e l’incidenza di alcuni dei patogeni virali più diffusi su pomodoro in Sicilia.
A livello mondiale, il pomodoro si distingue come una delle specie orticole più coltivate, rivestendo un ruolo di fondamentale importanza nell’agricoltura e nell’economia globale. Negli ultimi dieci anni, è stato osservato un trend positivo sia in termini di superficie investita che di produzione. Nel 2022, la produzione mondiale di pomodoro fresco ha raggiunto circa 187 milioni di tonnellate ed una superfice investita di circa 5 milioni di ettari. Nel 2023, la produzione globale di pomodoro fresco è salita a circa 189 milioni di tonnellate. In Italia, la produzione di pomodoro fresco nel 2023 è stata significativa, con circa 6,5 milioni di tonnellate prodotte, posizionando il paese come uno dei principali produttori in Europa, contribuendo con oltre il 50% della produzione totale del continente. Il settore beneficia di tecniche agricole avanzate e riveste un’importanza economica rilevante all’interno della filiera nazionale del pomodoro. Nel 2023, la produzione e trasformazione del pomodoro ha generato un fatturato di 4,4 miliardi di euro, impiegando circa 10.000 lavoratori a tempo indeterminato e oltre 25.000 stagionali. Questo settore è cruciale per l’economia italiana, fornendo un contributo significativo sia in termini di occupazione che di produzione agricola. Questi dati evidenziano l’importanza del pomodoro fresco sia a livello globale che nazionale. Tuttavia, i cambiamenti climatici, il commercio globale e le attività antropiche risultano essere ad oggi strettamente correlati all’emergere di nuovi patogeni, innescando un numero crescente di focolai ed epidemie. Le malattie emergenti delle piante e la recrudescenza di altre già presenti nel territorio, in particolare quelle causate da virus, rappresentano una minaccia reale per colture orticole estremamente importanti nel territorio. Considerando le perdite economiche causate, è importante sviluppare protocolli affidabili per la diagnosi e la gestione delle malattie, per contenere la diffusione dei diversi patogeni. Le attività all’interno del progetto si concentrano sullo sviluppo e sul miglioramento di nuovi protocolli diagnostici innovativi associati a dispositivi intelligenti per il monitoraggio e la diagnosi diretta in campo. I protocolli sviluppati vengono testati e confrontati con quelli precedentemente reperiti in letteratura per valutarne la solidità. A tal proposito, le attività svolte permettono di ottenere una diagnosi decentralizzata dei più comuni virus delle colture orticole, come strumento per una strategia di protezione precoce e sostenibile delle colture stesse. Per quanto concerne le malattie ad eziologia virale, esse rappresentano una delle sfide più complesse nell’agricoltura, poiché la loro gestione è ostacolata dalla mancanza di fitofarmaci specifici. Questa circostanza favorisce la rapida diffusione di gravi epidemie, causando significativi danni economici e sociali. Sebbene l’implementazione di tecniche agronomiche innovative, come la selezione genetica al fine di sviluppare varietà più resistenti, possa mitigare l’incidenza e l’impatto di tali patogeni sulle colture, questi approcci non sono sempre sufficienti per contenere efficacemente la dispersione dei virus. Sono stati sviluppati kit di rilevamento, basati di metodologie diagnostiche molecolari, per i più comuni virus che attaccano le colture ortive. Il laboratorio portatile sviluppato per l’analisi in campo contiene al suo interno tutti i reagenti, i materiali monouso e gli strumenti per la rilevazione in campo mediante test in tempo reale, come RT-qPCR e LAMP. Ciò permette di monitorare in modo continuo l’intera produzione, aiutando e seguendo i produttori durante il ciclo produttivo, riducendo in modo significativo la dispersione delle malattie sul territorio. Nell’ambito del progetto Agrotrack, sono state oggetto di indagine le aziende partner del progetto. A tal proposito, sono stati prelevati diversi campioni vegetali, oltre che campioni di terreno e/o substrato di coltivazione, al fine di valutare la presenza e l’incidenza di alcuni dei patogeni virali al momento più diffusi su pomodoro in Sicilia, come Tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV) e Pepino mosaic virus (PepMV). Tali campioni sono stati successivamente estratti utilizzando il metodo di estrazione rapido “membrane spot crude extract”, usando ~100 mg di ciascun campione. Gli stessi sono stati omogenizzati all’interno di una extraction bag con 2-3 mL di tampone di estrazione; successivamente, 5 µL di estratto vengono spottati su una membrana di ibridazione Hybond®-N+, essiccati a temperatura ambiente per 5 minuti e posti in una provetta da 2 mL contenente 250 µL di tampone glicina. Dopo aver agitato manualmente per 20 secondi, 3 μL dell’estratto sono stati utilizzati per il saggio molecolare in tempo reale. Sono stati eseguiti saggi LAMP in tempo reale, che hanno permesso di ottenere risultati affidabili in meno di 60 minuti. Per l’esecuzione delle analisi nelle diverse aziende partner del progetto, è stato utilizzato un laboratorio portatile per l’analisi in campo contenente al suo interno tutti i reagenti, il consumabile monouso e gli strumenti inclusi per la rilevazione in campo mediante test in tempo reale e la registrazione dei risultati mediante sistema cloud.
*AGRICULTURAL, FOOD AND FORESTRY SCIENCE DEPARTMENT- SAAF University of Palermo
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