lunedì 14 giugno 2021
martedì 20 aprile 2021
Terrà - Il multimediale dell'Agricoltura
ninosutera
http://www.psrsicilia.it/terra-blog/
- Terrà, il multimediale dell'Agricoltura, è il portale dell'Assessorato alla Agricoltura della Regione Siciliana. Offre utili informazioni riguardo bandi, normative e cultura alimentare, utilizzando supporti multimediali quali video, foto e presentazioni.
TERRA’ è un progetto editoriale
di divulgazione dell’Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana ai sensi
della L.R. 1 agosto 1977, n. 73, “Provvedimenti in materia
di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura”.
Un progetto che si regge su due principali pilastri: trasparenza e comunicazione. Due elementi, oggi più che mai, indispensabili alla pubblica amministrazione per sviluppare e consolidare un rapporto con il cittadino e con il mondo agricolo, nella fatti specie. Come appare opportuno ricordare che lo sviluppo di un’adeguata strategia di comunicazione è il presupposto stesso del successo delle politiche e delle iniziative messe in atto dall’Unione Europea e dei partner territoriali.
L’agricoltura, in modo specifico,
oggi non è più solo produzione e trasformazione di prodotti, ma è un settore
economico in forte evoluzione, che compete sui mercati globali; gestore del territorio e delle
sue risorse; fonte dell’alimentazione umana e componente essenziale della
tutela ambientale; produttore di energia ed è anche promotore di opportunità culturali, sociali e ricreative.
Una nuova identità culturale dell’agricoltura sta dunque emergendo con forza e questa pluralità di aspetti deve essere comunicata con un’adeguata strategia, opportunamente articolata e strutturata per tutte le diverse sfaccettature che la caratterizzano. Da qui TERRA’.
sabato 10 aprile 2021
Coltivatori di legalità
ninosutera
Produrranno olio EVO
I "Coltivatori
di Legalita"
Un bene confiscato alla mafia diventa strumento per terapia
con l’agricoltura sociale
All’ inaugurazione della fase operativa del progetto
“Coltivatori di legalità” nel terreno confiscato alla mafia di via Giuffo in
contrada Santa Maria, dove la cooperativa Creativamente in collaborazione con
Rete Fattorie Sociali Sicilia, Vivaio Il Melograno e Centro Diurno per disabili
psichici di Mazara del Vallo, sta facendo rivivere l’ampio appezzamento di
terreno di circa 11mila metri, sequestrato alla mafia e concesso dal Comune nel
2019 alla stessa cooperativa, attraverso una coltivazione di qualità di alberi
di ulivo che verrà ampliata con la piantumazione di un uliveto super intensivo
e che vedrà impegnati gli utenti de Centro diurno per disabili psichici in
attività di inclusione sociale.
Un bene sottratto alla criminalità organizzata, che
era una vera e propria discarica a cielo aperto, è stato bonificato, recintato,
sistemato e coltivato grazie all’impegno dei giovani volontari della
cooperativa Creativamente. Un risultato frutto della sinergia tra forze
dell’ordine, istituzioni e società civile. L’attuazione del progetto
‘Coltivatori della Legalità’ finanziato nell’ambito del programma Legalità 2019
del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo entra ora nella fase
operativa con l’ulteriore progetto di realizzazione di un uliveto super
intensivo, anch’esso finanziato dal Consorzio per la Legalità con il programma
2020. E’ un ben segnale che si invia alla società tutta: passiamo da una
antimafia, talvolta solo annunciata, ad una antimafia reale e praticata”.
Alla inaugurazione hanno preso parte rappresentanti
delle forze dell’ordine, il referente dell’Asp Maurizio Accardi ed i presidenti
della Pastorale Troina Angelo Impellizzeri e della Rete Fattorie Sociali
Sicilia Salvo Cacciola. A nome della cooperativa Creativamente il presidente
Francesco Di Bona ha ringraziato istituzioni, forze dell’ordine e
associazionismo per la collaborazione “che attua e coniuga i principi di
legalità e di inclusione sociale e lavorativa nonché di cittadinanza attiva
volti allo sviluppo economico del nostro territorio”.
La
fase operativa del progetto, grazie al finanziamento di circa 32mila 500 euro
del programma Legalità 2020 del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo
Sviiuppo, intende promuovere in particolare attività produttive legate alla
agricoltura sociale: una forma di agricoltura con valenza riabilitativa, di
cura e di inclusione socio – lavorativa per persone svantaggiate ai sensi della
legge n. 381/91. Verranno piantumate piante di olivo dando vita ad un uliveto per la
produzione di olio di EVO
domenica 28 marzo 2021
Cannabis terapeutica: nuove opportunità
Cannabis terapeutica, .........in Italia è di Stato
Oggi la domanda viene soddisfatta in minima parte dalle coltivazioni dello Stabilimento chimico farmaceutico militare (Scfm) di Firenze, del ministero della Difesa, l’unica struttura autorizzata (nel 2019 ne ha prodotto 350 kg, nel 2018 150 kg), mentre la maggior parte (altri 700 kg) viene importata
Via libera dall’Assemblea regionale siciliana alla norme contenuta in Finanziaria per l’avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica
Con il voto unanime di tutti i deputati e il parere favorevole del governo regionale, ieri sera è infatti passato l’articolo 67. Con questa norma si autorizza la coltivazione del farmaco, mediante enti strumentali dell’assessorato all’Agricoltura, (il primo in Italia) come l’ESA, per "sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle Autorità Sanitarie nazionali di produzione della Cannabis terapeutica".
La scienza ufficiale esprime riserve, pone interrogativi, sollecita ulteriori verifiche e studi clinici sull’uso terapeutico della Cannabis. A richiederla in quantità sempre maggiori sono quei pazienti con patologie anche gravi che l’hanno sperimentata (si può fare dal 2006) e ne hanno tratto benefici maggiori rispetto ad altri farmaci, e con effetti collaterali trascurabili, senza rischi di dipendenza. La grande finanza se ne è accorta: al Forum economico mondiale di Davos, il 24 gennaio scorso, è stato organizzato un Cannabis Conclave, dato che la domanda dei pazienti nei maggiori paesi europei (Italia, Germania e Olanda) nel 2019 dovrebbe raddoppiare. Negli Usa anche Big Tobacco sta investendo nella Cannabis terapeutica e nutraceutica e fa lobby per allentare le maglie del proibizionismo.
Se l’uso terapeutico della Cannabis Sativa, o dei cannabinoidi, è relativamente poco documentato negli studi clinici è dovuto al fatto che si tratta di una pianta che dal 1961 è considerata illegale: il proibizionismo ha fortemente limitato il suo uso in medicina.
LA SCOPERTA, NEGLI ANNI ’90, del sistema endocannabinoide nel cervello e in altre parti dell’organismo ha riacceso l’interesse della scienza: ora conosciamo i meccanismi con i quali i fitocannabinoidi, in particolare i due più studiati, il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo, sostanza psicotropa) e il CBD (cannabidiolo, non psicotropo) agiscono e come possiamo utilizzarli per trattare una serie di sintomi e malattie, in Italia fissati per decreto ministeriale (9/11/2015): dolore cronico e dolore associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv; come stimolante dell’appetito nei casi di cachessia, anoressia e ai pazienti oncologici o affetti da Aids; come trattamento ipotensivo nel glaucoma; per la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.
Di cannabinoidi, però, ne esistono almeno altri 80 e i derivati della Cannabis nel loro complesso sembrano efficaci per trattare altre malattie, tra cui epilessia, fibromialgia, patologie autoimmuni, ansia, artrosi, non ancora riconosciute per legge.
«Attenzione: non è una panacea, non è un farmaco meraviglioso – dice uno dei decani dell’uso della Cannabis terapeutica per il trattamento del dolore cronico, il prof. Paolo Poli, presidente di Sirca, Società italiana ricerca Cannabis – esiste una variabilità genetica tale in noi esseri umani che in alcuni pazienti funziona, e in altri no, come succede per tutti i farmaci. Detto questo, è una terapia che stiamo sperimentando: serve molta ricerca clinica – che non viene fatta – e il trattamento è complicatissimo». La complicazione deriva dal fatto che anche la Cannabis Sativa ha una grande variabilità genetica, quindi da piante molto simili si possono estrarre preparati con le stesse percentuali di THC e CBD ma che danno risposte differenti «perché è il fitocomplesso che agisce, non le singole componenti. Nel fitocomplesso sono presenti anche terpeni, flavonoidi e altri cannabinoidi che vanno a influire sulla risposta del paziente».
Per i pazienti sui quali funziona, curarsi con la Cannabis non è semplicissimo. Nel 2017 e nel 2018 alcune associazioni (come Luca Coscioni, InFioreScienza in Liguria) hanno denunciato forniture a singhiozzo. Per chi invece vuole iniziare la terapia, la lista di attesa può durare anche sei mesi (la situazione nelle regioni è varia e in evoluzione).
La scarsità è dovuta al fatto che la quantità di Cannabis per uso terapeutico distribuita alle Asl e agli ospedali è predeterminata anno per anno dal ministero della Salute sulla base del fabbisogno indicato dalle Regioni, che si rivela spesso sottostimato.
Sono circa 30 mila le persone che in Italia ne fanno uso terapeutico, per un fabbisogno di 1 tonnellata l’anno, mentre le previsioni per il 2022 e 2025 parlano di un fabbisogno di 3 e 4 tonnellate. Oggi la domanda viene soddisfatta in minima parte dalle coltivazioni dello Stabilimento chimico farmaceutico militare (Scfm) di Firenze, del ministero della Difesa, l’unica struttura autorizzata (nel 2019 ne produrrà 350 kg, nel 2018 ne ha prodotti 150 kg), mentre la maggior parte (altri 700 kg) viene importata, tramite il ministero della Salute olandese, dalla ditta Bedrocan che negli ultimi anni non sempre è riuscita a far fronte a tutte le richieste, dal momento che vari paesi europei hanno regolamentato il settore nello stesso periodo, facendo esplodere le richieste. Un’ulteriore partita di 100 kg sarebbe dovuta arrivare dal Canada da Aurora, l’azienda che aveva vinto un bando del nostro ministero della Salute, però non è riuscita a rispettare i rigorosi standard di qualità richiesti.
La quota di Cannabis che proviene dall’estero viene gestita per metà direttamente dagli ospedali che hanno la licenza per importarla, per metà da 6 ditte farmaceutiche importatrici che distribuiscono le infiorescenze su tutto il territorio nazionale, in base alle richieste delle Asl. Alessandro Pastorino, titolare di FL Goup di Pietra Ligure, uno dei 6 importatori, ci spiega che le forniture vengono distribuite in modo equo: «Non c’è un motivo pratico per cui una regione riceva più o meno prodotto, ma è vero che nelle regioni esistono maggiori o minori competenze e capacità di gestione e programmazione, anche da parte di farmacisti e medici. Direi che è normale in un mercato nuovo, dove si sta cercando di costruire una filiera».
Certo è che la produzione va incrementata. «Mi domando come mai qui in Italia le gare sono bloccate, perché è tutto fermo – dice il professor Poli – ci sono fior di cordate italiane ed estere disposte ad entrare nel Scfm di Firenze che ci assicura un prodotto di altissima qualità».
Anche diverse Regioni e città si sono candidate per avviare la coltivazione di Cannabis, mentre le associazioni di produttori di canapa premono per rompere il monopolio dello Stato su un prodotto che poi viene acquistato all’estero da aziende private. Un mese fa il ministero della Difesa ha pubblicato un avviso pubblico di pre-informazione per la realizzazione di serre per ampliare lo Scfm. Per vederle in produzione ci vorranno almeno un paio d’anni.
Tra i vantaggi dell’uso terapeutico della Cannabis, Poli sottolinea il fatto che costa meno di altre terapie, se poi la produzione nazionale dovesse aumentare i costi si ridurrebbero ulteriormente. Una terapia standard può costare sui 70 euro al mese: una volta accertato che il paziente risponde bene, si fa un piano terapeutico e il paziente passa a carico del sistema sanitario.
Tutti gli esperti insistono sulle garanzie di qualità e purezza: la Cannabis non è tutta uguale e quella per uso medico deve essere coltivata in soluzione idroponica e non nel terreno, dal quale potrebbe assorbire metalli pesanti (infatti è usata per la fitodepurazione di terreni inquinati), e in serra per non essere contaminata da pesticidi. «Per questi motivi siamo contrari all’auto-coltivazione – precisa Poli – i pazienti che ricorrono al fai-da-te possono avere grossi problemi, soprattutto perché, lo ripeto, le dosi esatte dei diversi cannabinoidi sono fondamentali per l’efficacia della terapia, e non sono determinabili da chi la coltiva in casa».
Lo sanno bene i farmacisti: poiché non esistono farmaci registrati a base di Cannabis (a parte il Sativex, costosissimo e pare già superato), la terapia si fa assumendo per decotto o inalazione (con apposito apparecchio) un preparato magistrale che viene fatto in farmacia a partire da infiorescenze inscatolate con le dosi indicate dalla prescrizione medica. Su ciascun flacone il farmacista deve fare un’analisi che certifichi il contenuto dei fitocannabinoidi: nel suo piccolo il farmacista deve fare quello che fa l’industria farmaceutica (e infatti sono pochi a farlo, un centinaio di farmacie su 18 mila). In Germania per semplificare la vita ai farmacisti è autorizzata la vendita di semilavorati a base di Cannabis, già certificati, pronti da diluire.
La Cannabis sta dunque tornando a grandi passi nella farmacopea, dopo una storia millenaria e decenni di olbio, con tutti i distinguo rispetto all’uso ricreativo, in particolare per gli adolescenti. «Vediamo tante persone che hanno fatto uso di Cannabis ricreativa da giovanissimi, dai 14 ai 20 anni, nel periodo dello sviluppo della plasticità cerebrale, con grossi problemi psichiatrici – dice Poli – Certo, la Cannabis non ha mai ammazzato nessuno, la dose letale è di 6 kg, però in quella fase dello sviluppo può fare danni enormi».
sabato 27 marzo 2021
Rinasce l’antica produzione di rum in Sicilia
Dalla materia prima alla lavorazione, è un rum agricolo tutto made in Sicilia che ridà vita alla lunga tradizione di produzione del distillato nell'isola.
Il distillato è prodotto con il succo ottenuto dalla spremitura della canna, subito dopo la raccolta fatta a mano, fatto poi fermentare dai 4 ai 10 giorni per trasformarne tutta la componente zuccherina in alcol. Il mosto viene poi distillato in alambicchi in rame con metodo discontinuo, operazione questa affidata alla Distilleria Giovi, nota per l’accurata lavorazione artigianale. Il risultato è un distillato con un volume alcolico che va dal 75 all’85% che, dopo alcuni mesi di riposo, viene portato al 52% e quindi imbottigliato. Prodotto in piccoli lotti (200 le bottiglie disponibili dal fine giugno), dal colore trasparente, Avola Rum è un distillato di alta qualità, dal gusto complesso, con accentuati sentori floreali e fruttati: un prodotto dedicato agli amanti dei rum agricoli, ma anche perfetto per la miscelazione.
Protagonista di questo progetto, partito alcuni anni fa, è Corrado Bellia, fondatore di Avola Rum, un nuovo brand che da fine del prossimo mese di giugno lancerà sul mercato un rum 100% made in Sicilia. Più precisamente, ad Avola. Bellia ha infatti scoperto che proprio nella cittadina del siracusano, nota per il vino e le mandorle, per oltre 200 anni si è prodotto anche dell’ottimo rum.
sabato 20 marzo 2021
Dalla riforma della PAC al ruolo dell’AKIS
NinoSutera
Dalla riforma della PAC
al ruolo dell’AKIS
ovvero
il ritorno al futuro
Non è la prima volta che Dario Cartabellotta elabora formule inedite , che contengono una
forte spinta innovativa.
L'Assessorato all'Agricoltura nella prospettiva della nuova programmazione mira ad riappropriarsi del ruolo strategico dell'economia della conoscenza, attraverso la consulenza, l'informazione, l'innovazione e la ricerca in agricoltura.
La situazione congiunturale
complessiva impongono scelte lungimiranti, capaci di valorizzare le esperienze di successo di tanti
colleghi che se pur in quiescenza, posseggono un patrimonio di informazioni,
conoscenze e professionalità, che chiaramente non vanno mai in pensione.
In quest’ottica il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana ha pubblicato un avviso pubblico http://pti.regione.sicilia.it/portal/pls/portal/docs/152879848.PDF rivolto a soggetti esperti e competenti in quiescenza L’obiettivo è la costruzione di quell’insieme di “organizzazioni e soggetti che operano in agricoltura, e di legami e interazioni fra loro, impegnati nella produzione, trasformazione, trasmissione, conservazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo della conoscenza e dell’informazione, con lo scopo di lavorare sinergicamente per supportare il processo decisionale e di risoluzione di problemi e l’innovazione in agricoltura”
La conoscenza è
considerata oggi la risorsa più importante nello sviluppo economico. La strategia
di Lisbona, elaborata dal consiglio europeo, si pone l’obiettivo di trasformare
l’Unione Europea nell’economia della conoscenza più dinamica e competitiva .I mutamenti socio-economici degli ultimi
decenni hanno contribuito a modificare il modo di essere e di operare delle
aziende, in primis, ed è auspicabile che prima o poi il modus operandi
interessi anche il contesto politico amministrativo
dei territori. In particolare, si è assistito ad un progressivo spostamento del
baricentro dalle risorse materiali alle risorse immateriali. Molti sono i
contributi teorici che hanno fatto assurgere le risorse immateriali e il
fattore primigenio che le costituisce, la conoscenza, a ruolo centrale dei
modelli esplicativi del modo di essere e di agire.
La stessa Unione
europea ha riaffermato, tra le priorità della politica di coesione, l’obiettivo
strategico di promuovere lo sviluppo dell’economia della conoscenza insieme con
la crescita dell’innovazione e dell’imprenditoria. Ha, inoltre, riconosciuto il
miglioramento degli investimenti nel capitale umano (attraverso il
miglioramento dell’istruzione e delle competenze) come strumentale e necessario
alla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro. Ad oggi, ed è un’ipotesi
generalmente condivisa, per crescere e competere in un’economia globale è
sempre più necessario investire in conoscenza, nella produzione di idee e
talenti, quantificando il valore economico prodotto e scambiato sul mercato in
termini non più solo di beni fisici ma soprattutto di beni immateriali. Le
competenze, il know how, le conoscenze tacite e strutturate, la capacità
innovativa, il marchio, la reputazione, la cultura aziendale, le relazioni con
altri stakeholders hanno assunto un’importanza fondamentale nel processo di
creazione di valore e, di conseguenza, nel decretare il successo.
Il sistema della
conoscenza e dell'innovazione in agricoltura (in inglese, AKIS - Agricultural
Knowledge and Innovation System) è un "insieme di organizzazioni e
soggetti che operano in agricoltura, e di legami e interazioni fra loro,
impegnati nella produzione, trasformazione, trasmissione, conservazione,
recupero, integrazione, diffusione e utilizzo della conoscenza e dell'informazione,
con lo scopo di lavorare sinergicamente per supportare il processo decisionale
e di risoluzione di problemi e l'innovazione in agricoltura"
La riforma della PAC 2021-2027: il percorso di programmazione strategica in Italia
Gli 11 Policy brief e
le 10 SWOT sono strutturati per individuare fatti oggettivi che caratterizzano
il sistema agricolo, alimentare e forestale e le aree rurali e analizzare i
punti di forza, di debolezza, le opportunità e i rischi in relazione ai 9
obiettivi specifici e all'obiettivo trasversale sul sistema della
conoscenza (Agricultural Knowledge
and Innovation Systems – AKIS)
Con la pubblicazione della proposta di regolamento sulla futura PAC, a giugno 2018, la Commissione europea ha introdotto un nuovo modello di attuazione, che prevede l'elaborazione, da parte di ciascuno Stato membro, di un piano strategico nazionale le cui azioni dovranno concorrere al raggiungimento di 9 obiettivi specifici e un obiettivo trasversale, attraverso la programmazione e l'attuazione degli interventi previsti in entrambe i pilastri della PAC (finanziati dal FEAGA e dal FEASR).
Il percorso di riforma
dei regolamenti non è ancora concluso, a causa del prolungarsi dei negoziati a
livello comunitario, nel cui ambito uno degli elementi più discussi è proprio
la strategia nazionale e le sue relazioni con il livello regionale, che per
molti Stati membri - inclusa l'Italia - rappresenta sia un fattore di rilevanza
istituzionale, che un valore aggiunto per garantire una maggiore coerenza tra fabbisogni
territoriali e interventi finanziati. Oltre alla discussione sul regolamento,
la tempistica è anche condizionata dal negoziato sul Quadro Finanziario
Pluriennale 2021-2027 che tocca gli aspetti di bilancio e il cui sviluppo -
includendo le dotazioni per la PAC post 2020 - è in grado di influenzare le
ambizioni contenute nel regolamento settoriale.
L PERCORSO ITALIANO
In un quadro normativo
non ancora definito e consolidato, il Ministero delle politiche agricole,
alimentari e forestali (Mipaaf), in collaborazione con le Regioni e Province
autonome - e con il supporto della Rete Rurale Nazionale - ha avviato le
attività di approfondimento e di confronto indispensabili per costruire la
cornice nel cui ambito definire le strategie di intervento, indipendentemente
dalle caratteristiche nazionali o regionali che queste assumeranno.
L'approccio adottato
vede, pertanto, il costante coordinamento con le strutture istituzionali
nazionali, regionali e provinciali, attraverso l'organizzazione di un tavolo
tecnico volto a: definire una base comune informativa (di dati e analisi)
funzionale al lavoro; definire l'analisi di contesto e la SWOT; avviare la
riflessione su strategia di intervento e risultati da raggiungere; strutturare
un percorso di sistematizzazione delle esigenze settoriali e territoriali
rispetto agli obiettivi della PAC.
Ai lavori del tavolo, oltre alle Regioni e Province autonome, partecipano
amministrazioni centrali competenti su tematiche interessate, direttamente o
indirettamente, dalla riforma della politica agricola (Ministero dell'Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare - MATTM, Ministero dello Sviluppo
Economico - MISE, Ministero della Salute, Presidenza del Consiglio dei Ministri
con il Dipartimento della Protezione civile e il Dipartimento per le Politiche
di Coesione), enti statistici e di ricerca (ISTAT, ISPRA, ENEA).
venerdì 19 febbraio 2021
Canapa, al via un gruppo di lavoro sulla filiera
dalla redazione
sottoscritto un protocollo d'intesa tra Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, ESA, CORERAS, con la partecipazione del Dott. Chiaramonte componete del tavolo tecnico del MIPAF.
L'obiettivo è il confronto nel settore per pianificare le scelte future per rilanciare e sostenere le produzioni di canapa e rafforzare le politiche di filiera Sarà importante fare scelte condivise e ben calibrate affinché si possa dare concrete opportunità per il futuro del settore .
L’Italia con poco più di 4mila ettari (dati del 2018, sicuramente in crescita), è seconda dopo la Francia che domina la produzione comunitaria con 17.900 ettari di canapa industriale. In confronto al 1993, la crescita europea è del 614% con oltre 50mila ettari.
Il Dipartimento, ha affermato Dario Cartabellotta, farà la sua parte, attivando gli strumenti propri nell'attuazione dell'innovazione di prodotto e di processo, d'altronde la Sicilia è ben rappresentata al tavolo tecnico del MIPAF con la presenza del Dr Antonino Chiaramonte.
In questa fase l'Ente pubblico è chiamato a ricoprire un ruolo di innovation broker, coinvolgendo istituti di ricerca, università, portatori di interessi, organizzazioni di categoria, aziende sperimentali, produttori e consumatori, con l'obiettivo di informare divulgare e dimostrare le opportunità, ha concluso il Direttore Generale
Riconoscere il valore della canapa per il suo ruolo strategico nella bonifica dei terreni, nel contrasto al dissesto idrogeologico, nella fitodepurazione dei siti inquinati, nella bioedilizia, nella bioenergia, nel settore alimentare, nel settore nutraceutico, nel settore cosmetico ed in quello farmaceutico rientra tra le attività contemplate dalla Legge regionale 1 agosto 1977, n. 73 G.U.R.S. 3 agosto 1977, ha affermato il Presidente dell'ESA Giuseppe Catania
Le attività del TTFC - Tavolo Tecnico di Filiera della Canapa presso il MIPAAF prevede un'interlocuzione tra gli altri, proprio con il ministero della salute, anche sulla Cannabis, ma a partire dalla gestione complessiva dei sui derivati ovvero tutti i cannabinoidi ed in tutte le possibili applicazioni in ambito medico terapeutico ma non solo, ha affermato Antonino Chiaramonte componente del tavolo tecnico del MIPAF
Abbiamo un modello di produzione per il settore, ovvero l'Istituto Farmaceutico Militare di Firenze, ( Min. Difesa, Min Salute, Min Agricoltura) che è certamente un modello riproducibile ma, ponendo come priorità la garanzia per tutte le persone che ne fanno richiesta in termini di Diritto alla Cura e certezza della fornitura che è doveroso assicurare con stabilità, stiamo parlando di qualcosa che a livello occupazionale va ad impegnare un numero esiguo di figure professionali e di operatori del settore per una produzione che ha sicuramente un importante valore etico e commerciale , ma che è da considerarsi solo in termini di economia per le casse dello Stato e di grande sollievo per le persone afflitte da determinate patologie debilitanti, conclude il Dott Chiaramonte
Per le finalità di cui sopra il tavolo tecnico ha elaborato un programma di massima ha affermato Nino Sutera Coordinatore delle attività di Assistenza tecnica del Dipartimento Agricoltura.
a) le attività di sperimentazione e ricerca funzionali
all’espansione della coltura della canapa in un’ottica di sostenibilità
ambientale ed economica;
b) la formazione di coloro che operano nella filiera della
canapa (Produttori e Organi di Controllo);
c) l’adeguamento delle strutture e delle dotazioni
appartenenti agli operatori del comparto agricolo;
d) la costituzione di poli sementieri e di ricerca in
osservanza della disciplina di settore;
e) la realizzazione di progetti sperimentali per le scelte
varietali e per la definizione delle migliori tecniche agronomiche di
coltivazione;
f) la realizzazione di campi dimostrativi che illustrano i
vantaggi agronomici e ambientali della canapa;
g) progetti specifici di formazione ed informazione per gli
operatori della filiera;
h) meccanizzazione delle fasi di coltivazione, raccolta,
movimentazione, stoccaggio e prima trasformazione;
i) la realizzazione di impianti di lavorazione e
trasformazione;
l) la ricerca relativa alla utilizzazione della canapa in
tutti gli ambiti possibili, in particolare nel campo alimentare, cosmetico e
della bioedilizia;
m) attività di informazione attraverso pubblicazioni o altre
forme utili alla divulgazione, finalizzata alla diffusione della conoscenza
delle proprietà della canapa e dei suoi diversi utilizzi nei settori
agroalimentare e agroindustriale;
n) la ricerca delle varietà di canapa più idonee
all'ambiente di coltivazione della Sicilia e la realizzazione di una banca dei
semi delle varietà di canapa selezionate;
o) la realizzazione di campi dimostrativi presso le aziende
agricole regionali e presso le aziende agricole idonee per l'avvio della
coltivazione a pieno a campo ed in serra delle varietà ritenute più idonee;
p) progettazione e realizzazione di attrezzature e
macchinari idonei alla raccolta della canapa, e coinvolgimento e degli apparati
meccanici ed industriali già presenti sul territorio regionale;
q) ricerche preliminari e successiva realizzazione di centri di stoccaggio e di un polo industriale di prima trasformazione della canapa coltivata sperimentalmente nella Regione
r) indagine, alla
luce degli interventi precedenti, sulle potenzialità produttive della Regione e
sulla convenienza socio-economica della filiera regionale per l’intero comparto
agro industriale.
mercoledì 20 gennaio 2021
2017-2020 Bilancio di una sfida.
2017-2020
Bilancio di una sfida.
GiusyDe Santis
Nino Sutera, Diploma di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, Funzionario Direttivo della Regione Siciliana, Divulgatore Agricolo, “Formatore Consulente” del Formez, Componente del Gruppo di lavoro del MIPAF, Referente della rete interregionale sulla ricerca e servizi allo sviluppo, Iscritto all’Albo regionale dei Formatori interni presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Regione Sicilia , Ideologo dei Borghi GeniusLoci De.Co. e del Percorso informativo di sviluppo locale “Un Villaggio di idee” Coordinatore del G.I.T (Gruppi d’interesse territoriale del MIUR) Ideologo della Libera Università Rurale, autore di diverse pubblicazioni e relatore a tantissimi eventi divulgativi e blogger,
Da
febbraio 2017 a Novembre 2020 è stato Funzionario della Direzione Generale
dell’ESA responsabile dell’Azienda Sperimentale Campo Carboj di Castelvetrano, l’abbiamo incontrato per una breve intervista.
Un bel curriculum
Così dicono gli addetti ai lavori.
Allora,
facciamo un bilancio sui quasi quattro anni all’ESA. Quale delle iniziative avviate Le hanno dato maggiori soddisfazioni?
Ma, guardi non è che si può fare una classifica.
Si, ma c’è ne sarà una che è stata migliore delle
altre?
No, guardi non funziona proprio così,non è una gara tra migliori e peggiori. Prendo spunto nelle attività e iniziative dall’aforisma di Thomas Alva Edison “il valore di un idea sta nel metterla in pratica” Ho dato il mio contributo alla mission che il CdA e il Direttore Generale ha codificato nel piano industriale dell’ESA. Mission che ha prodotto progettualità, idee, buone prassi, già finanziati per diversi milioni di euro.
Scusi,
ma allora perché viene dipinto come l’ultimo carrozzone della prima repubblica?
Io sono un tecnico, non entro nel merito dei giudizi politici. Penso che ognuno deve fare la sua parte. Sono stato nel team di progettazione, inoltre da componente del tavolo tecnico nazionale sulle Misure 1 e 2, ho avviato la manifestazione d’interesse per la costituzione di una long list con oltre 200 consulenti, propedeutica alla partecipazione del bando della Misura 2.1.1. Ho curato l’accreditamento come ente di formazione all’Assessorato al Lavoro, procedura non semplice per diversi ordini di motivi. Inoltre in occasione del 60° anniversario della costituzione dell’Azienda Campo Carboj, nel 2018 è stata realizzata la prima bottiglia di olio prodotto in Azienda, stilato un protocollo d’intesa con la LILT per la raccolta fondi a favore della ricerca oncologica, chiaramente iniziativa condivisa dal CdA e dal Direttore Generale, nel 2019 abbiamo ripetuto l’esperimento. Oppure abbiamo messo a coltura oltre 6 Ha di terreno prima incolto e abbandonato e grazie agli sponsor e nel 2019 abbiamo realizzato la prima semola di grano, e la prima pasta con grano di tuminia prodotta in Azienda, inoltre abbiamo realizzato le prime olive da mensa in salamoia, solo per citare qualche esempio.
Chiaramente, ho prodotto le idee e coordinato iniziative, il CdA e il Direttore Generale o il commissario ad Acta, le hanno condivise, gli Operai e i Collaboratori dell’Ente, le hanno reso possibili, è stato un lavoro di squadra, ben riuscito.
Anzi, colgo l’occasione per ringraziare in primis gli Operai, alcuni di loro percorrono 150 Km al giorno per raggiungere l’Azienda, i Collaboratori dell’Ente per l’insuperabile collaborazione, e chiaramente Amministratori e Direttori Generali
Poi ci sono le attività divulgative e
informative?
Si, abbiamo curato anche l’aspetto divulgativo e di comunicazione delle attività di competenza, consideri che il blog https://unirurale.blogspot.com/ aveva una frequenza di 2000 contatti al mese, personalmente ho partecipato a oltre 120 tra convegni, tavole, rotonde e seminari, nella qualità di Funzionario della Direzione Generale. Una delle iniziative di successo è stato il format “Mangiare è un atto agricolo, Alimentarsi bene per vivere meglio” Un percorso plurale che visto l'Ente protagonista insieme alla LILT realizzando una iniziativa itinerante inedita, a favore della prevenzione oncologica. Tantissimi eventi in tutta la Sicilia, dedicati alla sensibilizzazione sui corretti stili di vita da adottare quotidianamente per ridurre il rischio di ammalarsi non solo di tumore ma anche di altre malattie. Almeno un terzo dei tumori sono prevenibili. Ecco perché è così importante diffondere le informazioni che possono salvare la vita e ridurre anche l'impatto sulla spesa sanitaria.
Se vuole le fornisco una sintesi delle iniziative. Sembra superfluo ma ebbene ricordare che tanto gli eventi pubblici, (convegni, tavole rotonde, seminari) che la gestione del blog sono stati a costo ZERO
Ottimo, lo aggiungo in coda all’intervista.
Blogger, con oltre 2000 contatti al mese, un risultato straordinario. E’ sorpreso?
Non lo so se è un risultato straordinario, so che c’era un grande vuoto da colmare, e sinceramente non penso che il blog da solo può colmare un deficit di investimenti immateriali.
Veda, è ormai certo che le aree d'Europa che investono in risorse immateriali, sconoscono lo stato di crisi del settore agroalimentare. Di contro, le regioni che non credono che lo sviluppo dipenda dagli elementi dell'economia della conoscenza, ogni stagione è buona per chiedere lo stato di crisi. Non è un caso, ma la realtà dei fatti. La frequenza di visitatori del blog forse indica, che c’è una grande richiesta di informazioni tematiche.
Qual
è stato il momento più gratificante?
L’Azienda era spesso visitata da componenti del CdA, dal Direttore Generale o dal Commissario ad Acta, ma anche da Deputati regionali, ricevere lusinghieri apprezzamenti pubblici, fa sempre piacere.
Poi aver ideato e realizzato la prima bottiglia di olio, la prima pasta di grano tuminia, le prime olive da mensa in salamoia, solo per citare qualche esempio, se non è gratificante, che cos'è? Ho tracciato un modello di gestione del campo, ampiamente riconosciuto come buona prassi.
Ma
Lei lo descrive come la storia del mulino bianco, ma qualcosa da aggiustare ci
sarà?
No, io ho esplicitato una sintesi della mia esperienza da eterno ottimista, punto. Qualcosa da aggiustare? si tante. Sa da dove inizierei?
Da
dove?
Dal nome, Campo Carboj è ormai disueto. Perfino I ragazzini delle scuole che visitavano il campo spesso super informati, per via dei telefonini, per esempio, mi chiedevono, ma se l’Azienda si trova a pochi chilometri dal fiume Belice, perché si chiama Carboj, che è il nome di un altro fiume che dista oltre 20 Km dal Campo?
Una ragazzina molto sveglia mi ha detto, è incomprensibile e come uno che và a Milano e trova scritto benvenuti a Palermo….. Sono rimasto senza parole, giustissima osservazione.
Comunque i contadini del luogo molto sapientemente da oltre 60 anni lo hanno ribattezzato semplicemente come campo sperimentale, solo sulla carta si chiama ancora Campo Carboj.
Non è chiaramente una questione di nome, ma è necessaria una rivisitazione complessiva è necessario rideterminare la mission e la vision nei tempi in cui viviamo, con le nuove esigenze del mondo agricolo, che nel frattempo e diventato mondo rurale multifunzionale
Un
ultima domanda, è stato realizzato un rapporto sugli enti strumentali della regione, Lei che
ne pensa?
La domanda è molto stimolante. Ma veda il report è stato redatto da chi compete giudizi politici, io mentre faccio un altro mestiere.
Ma
Lei non si sente un Funzionario pubblico un po’ atipico, partecipa alle
riunioni del MIPAF e assicurava anche l’irrigazione alle piante?
Dipende dai Funzionari che Lei conosce.
In
che senso?
Nel senso che nelle professioni come nella vita, c’è chi sa essere e sa fare, chi guarda, chi in qualche misura fa quello che può, si rende utile, e chi non sa ne fare, ne essere utile, …di questi proprio non se ne avverte la necessità!
Un ultimissima domanda, posso?
Prego, verrà fuori un libro, più che un intervista
La
sfida l’ha vinta?
Secondo Lei?
Stravinta
Se
vuole le fornisco l’album fotografico, che a differenza delle parole contestualizzano inconfutabilmente meglio di ogni cosa .
REPORT SINTESI
DELLE ATTIVITA’
EnteSviluppoAgricolo, le iniziative a favore della ricerca oncologica, con l’olio EVO prodotto nell’ Azienda Sperimentale campo Carboj 1958-2018
https://unirurale.blogspot.com/search?q=campo+carboj
X° CONCORSO INTERNO DI CUCINA all’IPSEOA Virgilio Titone di Castelvetrano
Il tema adottato durante il concorso è “I GRANI ANTICHI INCONTRANO IL PESCE AZZURRO E LE VERDURE DELL’ORTO” attraverso TERR@ (Territorio Enogastronomia Risorse Rurali e @mbientali) format ideato
dell’Osservatorio di Neoruralità dell’ EnteSviluppoAgricolo
https://unirurale.blogspot.com/2017/04/i-grani-antichi-incontrano-il-pesce.html
L'Ente di Sviluppo Agricolo della Regione Siciliana e la Lega Italiana per la lotta ai tumori, insieme per la prevenzione.
https://unirurale.blogspot.com/2019/02/lolio-evo-naturalmente-nutraceutico.html
https://unirurale.blogspot.com/2020/01/ottava-edizione-del-concorso-regionale.html
DALLA SINERGIA TRA ESA E LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI ENNA NASCE IL COSTITUENDO
CAMPO DI RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA' OLIVICOLA INTERNAZIONALE IN SICILIA
ESA,
l’olio exstravergine di oliva alla diocesi di Agrigento
https://unirurale.blogspot.com/2018/05/esa-lolio-extravergine-di-oliva-alla.html
L’Azienda
sperimentale Campo Carboj alla II° Giornata della Biodiversità Siciliana
https://unirurale.blogspot.com/2018/02/lazienda-sperimentale-campo-carboj-alla.html
Il CdA
dell'ESA ha evaso positivamente la proposta del Direttore Generale
Fabio Marino, per l'avvio di un'azione pilota di Agricoltura
Sociale
https://unirurale.blogspot.com/2017/09/a-menfi-la-banca-di-collezione-del.html
A Sambuca il talk show “Mangiare
è un atto agricolo, Alimentarsi bene per vivere meglio”
https://unirurale.blogspot.com/2019/04/a-sambuca-il-talk-show-mangiare-e-un.html
Talk Show:Identità culturale e valore salutistico dell'olio EVO
Talk Show:Identità culturale e valore salutistico dell'olio EVO
II edizione della Giornata
Mondiale della Salute Organizzata dalla FIMSI
https://unirurale.blogspot.com/2019/03/esa-lilt-alla-ii-edizione-della.html
Al Festival del giornalismo
enogastronomico presentato durante la degustazione guidata dell'olio EVO,
“naturalmente nutraceutico” prodotto presso l'Azienda Sperimentale campo Carboj
dell'Ente di Sviluppo Agricolo.
https://unirurale.blogspot.com/2019/12/olio-evo-naturalmente-nutraceutico.html
Protocollo d’intesa Ministero
Giustizia-Assessorato Agricoltura-esa su agricoltura sociale per reinserimento
detenuti siciliani "Il valore di un'idea sta nel metterla in
pratica". Thomas Alva Edison
https://unirurale.blogspot.com/2017/04/europeanruralparliamentitaly.html
Il talk show di
Sciacca presso l’Istituto C.Amato Vetrano, inaugura la seconda
edizione del percorso avviato dell’ESA a favore della corretta alimentazione.
https://unirurale.blogspot.com/2020/01/al-via-la-seconda-edizione-del-percorso.html
Tour della salute in
Sicilia che toccherà Palermo, Menfi, Sambuca di Sicilia, Sciacca,
Castelvetrano, Catania e Aidone.
https://unirurale.blogspot.com/2019/03/iniziative-di-promozione-alla-corretta.html
Nella splendida location di
Baglio Ingoglia a Montevago si è svolta la presentazione in
anteprima nazionale di CarbojCarbonCup
https://unirurale.blogspot.com/2017/07/terr-carbojcarboncup.html
Mangiare è un atto agricolo
https://unirurale.blogspot.com/2020/06/dott.html
Durante l’evento itinerante”
Mangiare è un atto agricolo: Alimentarsi bene per vivere
meglio” organizzato dall’ESA e la LILT, con il patrocinio del Comune di
Menfi e della coop la Goccia d’Oro, è stato consegnato il prestigioso
riconoscimento di "Custode dell'Identità Territoriale" a
Vito Falco scrittore di Menfi
https://unirurale.blogspot.com/2019/03/a-vito-falco-il-riconoscimento-di.html
Si presenta a Sciacca il libro di Anna Martano, “Il
diamante nel piatto – Storia golosa della Sicilia in 100 ricette e cunti”
https://unirurale.blogspot.com/2020/07/il-diamante-nel-piatto-storia-golosa.html
Veri Sapori, dai Sicani alle
Madonie
https://unirurale.blogspot.com/2020/02/veri-sapori-dai-sicani-alle-madonie.html
Mangiare sano è salute
https://unirurale.blogspot.com/2019/01/esa-lilt.html
Ragusa, conferenza su: Antichi
saperi contadini per la progettazione di nuovi sistemi agroalimentari
https://unirurale.blogspot.com/2018/03/ragusa-conferenza-su-antichi-saperi.html
Progetto Proditerr@
https://unirurale.blogspot.com/2017/11/progetto-proditerr.html
L’Azienda Sperimentale compie 60
anni dalla suacostituzione, abbiamo incontrato Nino Sutera
https://liberauniversitrurale.blogspot.com/2018/11/azienda-sperimentale-campo-carboj.html
Olio Folk Fest
https://liberauniversitrurale.blogspot.com/2017/09/olio-folk-fest.html
1° Edizione, Sicilia Cibo
Benessere
https://liberauniversitrurale.blogspot.com/2017/04/1-edizione-sicilia-cibo-benessere.html
Aidone, tappa del tour della
salute
https://unirurale.blogspot.com/2019/05/aidone-tappa-del-tour-della-salute.html
Solidarietà, carciofi in
beneficenza
https://unirurale.blogspot.com/2021/03/solidarieta-carciofi-in-beneficenza.html
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